Prime Impressioni: X-com

“Di prime impressioni, se ne può avere solo una”
Charles Dickens

In questa rubrica vorrei recensire giochi “nuovi” con cui non sono riuscito a fare più di due o tre partite.  Più che una recensione è una “prima impressione” un idea che mi sono fatto del gioco.

Partiamo… XCOM, boardgame trasposto da una serie di videogame che ha sicuramente riscosso molto successo nel pubblico mondiale.  Il videogame era un buon connubio di “gestione risorse” e “combattimento a turni su mappa isometrica”. Nel boardgame ritroviamo solo la parte “gestione risorse”, la parte dei combattimenti è lasciata a qualche tiro di dado. Per giocare a XCOM è indispensabile avere al tavolo un Tablet e l’opportuna App gratuita disponibile sia per  Android che per la casa della mela.

TEMA e AMBIENTAZIONE :

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Thin Man in italiano, lo Smilzo. Un tipo di alieno che  precede quelli più forti.

Il tema e l’ambientazione sono molto semplici. Gli alieni ci vengono a trovare e non hanno intenzioni benefiche, anzi tutt’altro.  Il gioco è fortemente ambientato, nonostante sia un gestionale, l’atmosfera al tavolo è tesa e si respira un clima di urgenza e assedio. Le meccaniche bene si adattano alle azioni da svolgere e a parte qualche piccola forzatura, tutto ha senso e rende bene l’idea di quello che si deve svolgere.

GRAFICA e MATERIALI:

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4 squadre pronte a uscire in missione e…. si spera anche a ritornare

La grafica ovviamente è presa dal videogame (quello del 2012), gli alieni, le armi, i soldati, i veicoli, tutti fedelmente ripresi dalla versione elettronica. Le carte tecnologie riportano tutte nomi noti, come  l’interceptor Firestone, il minerale Elerium, l’armatura Arcangelo e tante altre vecchie conoscenze. Fra gli alieni ritroviamo i muton, gli smilzi, i grigi,  i fluttuanti chiunque abbia giocato il videogame ricorderà con nostalgia tutti questi nomi. La grafica dunque è buona, presa fedelmente dal videogame e fa la sua bella figura in tavola. I materiali sono buoni e abbondanti. Troviamo tante carte di vario formato, counter in cartone, dadi XCOM, miniature in plastica per i soldati, gli ufo e gli intercettori. Sinceramente però mi sarei aspettato qualche cosa di più. Forse qualche marker in cartoncino poteva essere tridimensionale e in plastica o forse inserire nella scatola qualche miniatura di alieno avrebbe reso meglio l’idea delle missioni o degli attacchi alla base.  Il tabellone (che nella copia che ho provato era piuttosto imbarcato al centro) è chiaro, pieno di spazi e sezioni da gestire, con una grafica ben realizzata.

MANUALE e MECCANICHE DI GIOCO:

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il classico sectoide o “grigio” celebre nell’immaginario collettivo.

XCOM è un collaborativo puro, per quattro giocatori  con quattro ruoli che devono essere tutti obbligatoriamente presenti. Se sono presenti solo tre giocatori, uno di questi dovrà avere un doppio ruolo. Quali sono i ruoli? Comandante, Ufficiale Coordinatore, Capo Scienziato e Capo Squadra. Ogni ruolo gestisce un aspetto diverso del gioco e ha sezioni riservate sul tabellone.   L’app per tablet ha un ruolo importante nello svolgere della partita e non si può giocare senza.  Prima di tutto tiene l’ordine di gioco e segnala  al  giocatore di turno quale azione eseguire. Naturalmente tutte le azioni da svolgere hanno un tempo limitato e se non si esegue completamente l’azione prima dello scadere del timer, l’azione non viene intrapresa. L’app ha la funzione di indicare quali nazioni saranno attaccate dagli alieni, oltre a segnalare quando pescare le carte crisi, che sono veri e propri malus per i giocatori.  Le meccaniche sono semplici e dopo una paio di turni si impara come gestire il proprio ruolo. L’effetto hivemind, vero tallone d’Achille dei collaborativi, in questo gioco è limitato perchè l’app lascia poco tempo per disquisire.  In tutta la partita è presente una buona dose di alea, in quanto per effetturare con successo le azioni bisogna tirare i dadi XCOM e ottenere le facce riportanti l’emblema dei nostri eroi, peccato che questo dado abbia solo 2 risultati favorevoli su 6. A questo aggiungete un dado da 8 che può fare la differenza fra la morte di un’intera squadra di soldati o la sua salvezza. La cosa si fa molto fortunosa! Come si vince? Bisogna completare le missioni (e qui il ruolo dell’addetto alle squadre d’assalto è fondamentale) e dopo averne completate un numero noto solo all’app, viene resa disponibile la missione finale, tipo “vai e distruggi l’astronave madre”.  Una volta completata questa, si vince e il gioco finisce.

LONGEVITA’ e RIGIOCABILITA:

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lo starfighter, il nostro veivolo intercettore di base, tanto bello quanto facile da essere abbattuto 🙁

Sono presenti 4 ruoli fortemente diversi fra di loro. Ci sono 4 livelli di  difficoltà impostabili sull’app e quest’ultima crea automaticamente lo scenario, stabilendo la diversa missione da svolgere per concludere il gioco.  Le variabili sono tante. Ci sono molti tipi di alieni, diversi tipi di ricerce da svolgere, missioni da intraprendere e anche le abilità di partenza di alcuni ruoli possono variare. Mi sembra che le premesse per una buona longevità ci siano tutte. Il livello di difficoltà del gioco (che in un collaborativo puro è la vera e unica sfida) mi è sembrato buono, e i giocatori devono lavorare in sinergia se vogliono arrivare al successo.  Un aspetto che invece nuoce in modo importante alla giocabilità  è l’obbligo di dovere per forza utilizzare sempre tutti e quattro i ruoli. Così si limita l’utilizzo del gioco a soli quattro giocatori o al massimo a due. Sarebbe proprio brutto giocare in tre con una persona che utilizza due ruoli. Mi chiedo, se tanto che c’erano, non potevano integrare nell’app una funzione per sostituire un ruolo.

CONSIDERAZIONE del Ninja:

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il Muton, grosso, alieno, corazzato e arrabbiato!!!

Aspettavo questo titolo american/gestionale da tempo e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. L’atmosfera è quella del videogame e il gioco al tavolo è concitato, frenetico e continuamente sotto pressione. I 4 ruoli sono molto diversi fra di loro, sicuramnete alcuni sono più importanti di altri e più divertenti. Dare in mano “l’addetto alle operazione militari”  a un babbano vuol dire sconfitta sicura mentre “l’addetto alle comunicazioni” è un entry level piuttosto semplice e con poche cose da gestire. Dopo tre partite non ho ancora capito se l’aela è determinante oppure no. Non ho capito se una buona pianificazione può essere più forte di un pò di sfortuna, o se i dadi la fanno da padrone e se dicono di no è no! L’app funziona bene, è semplice da usare e svolge il suo lavoro di timer e segna turni.  Per ora  ho giocato tre partite, che sono state tutte perse e la voglia di rigiocarlo e riprovarlo è tanta.

PREGI:

  • Grafica presa dal videogame e buona componentistica.
  • 4 ruoli fortemente diversi fra di loro.
  • E’ XCOM e l’ambientazione è resa molto bene.
  • Effetto Hivemind limitato
  • Diversi livelli di difficoltà, ricerche, alieni e missioni.

DIFETTO:

  • In pratica è un gioco solo per 4 giocatori, ne uno di meno ne uno di più.
  • Alea presente in quantità importante.
  • Molta differenza fra i ruoli. Alcuni più difficili, importanti e complicati di altri.

Dopo solo tre partite non mi sento di dare un voto al gioco, ma piuttosto ho preferito esprimere le mie opinioni su quello che ho visto e giocato. Boardgamegeek esprime un voto di 6,89/10.

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