La scuola in gioco

Buongiorno e bentornati sulle pagine del blog Torre Nera. Nel’articolo di oggi voglio fare un breve report di un iniziativa avviata nel 2018 e terminata da poche settimane. Nello specifico parlo del progetto “la scuola in gioco”, ovvero, la possibilità di portare i giochi in scatola fra i banchi di scuola. Qui l’articolo del 2018

Grazie alla collaborazione del Prof. Daniele Angelini e alla disponibilità dell’Istituto di Istruzione Superiore Alberghiero “Pellegrino Artusi” di Forlimpopoli, siamo riusciti ad organizzare cinque pomeriggi di gioco in orario extra scolastico.

I pomeriggi di gioco si sono svolti all’interno dell’istituto, in un aula resa disponibile per l’occasione, in un clima di interesse e curiosità. I ragazzi partecipanti hanno fin da subito dimostrato apprezzamento per l’iniziativa e se i primi incontri hanno visto solamente alcune presenze, grazie al passaparola, gli ultimi appuntamenti hanno visto il numero dei partecipanti notevolmente incrementato.

Alcuni esperti del settore hanno proposto ai ragazzi , giochi da tavolo di diverse tipologie, che richiedevano diversi approcci e con diverse finalità.

Ma come può un gioco in scatola aiutare lo sviluppo di un ragazzo? Culturalmente, come eredità di un passato ormai non più esistente, siamo abituati a pensare che ciò che non possa aiutare in un futuro “mondo del lavoro” sia un dettaglio trascurabile e quasi superfluo. Ultimamente molti studi condotti da psicologi e esperti dell’ età dello sviluppo, ci stanno portando argomentazioni che dimostrano l’importanza della socializzazione in età scolastica, socializzazione sempre più difficile dovuto alla vita frenetica e all’avvento massiccio delle nuove tecnologie che tendono ad isolare l’individuo. E’ si importante l’apprendimento nozionistico e l’accrescimento culturale di un ragazzo, ma non bisogna dimenticarsi della sfera emotiva, ovvero quell’ambito della personalità che spesso va a distinguere un individuo felice e “completo” da uno non.

Durante i pomeriggi di gioco, diversi ragazzi si sono seduti allo stesso tavolo, stringendo nuove amicizie e dovendosi rapportare con compagni prima d’ora sconosciuti. Un gioco in scatola comporta regole, che vanno assimilate in breve tempo e rispettate per poter arrivare ad un obbiettivo. In molti giochi è necessaria la collaborazione, al fine di poter arrivare ad un obbiettivo ed è necessario contrattare e accordarsi per poter sviluppare delle strategie. Non ultimo, un gioco in scatola comporta “divertimento” dove i partecipanti si scambiano battute e trovano soddisfazione nel vedere realizzate le proprie strategie.

Da parte di noi “organizzatori” si prova soddisfazione, nell’apprendere che dopo averlo provato la prima volta, il ragazzo decide di procurarsi una copia del gioco e invitare gli amici a casa propria per poter replicare l’incontro. La cultura del gioco e la sua funzione sono ampiamente diffuse in paesi come Norvegia, Finlandia Germania paesi notoriamente attenti all’evoluzione del ragazzo.

Solo ultimamente in Italia si sta prendendo coscienza delle funzione educatrice “del ludo” e si stanno formando le prime figure che tramite l’approccio del gioco si avvicinano a contesti differenti come la disabilità fisica o mentale, l’adolescenza e le comunità.

A nome di tutti gli “educatori ludici” di Torre Nera ringrazio ulteriormente il personale dell’Istituto di Istruzione Superiore Alberghiero “Pellegrino Artusi” che ha reso possibile la realizzazione di questo evento e ringrazio particolarmente il prof. Daniele Angelini.

Fiduciosi di poter riproporre l’evento in altre modalità e in altri contesti, vi terremo informati su ulteriori evoluzioni.

Se siete interessati a organizzare pomeriggi di gioco o incontri ludici, presso la vostra struttura o organizzazione, non esitate a contattarci, qui sul blog o all’indirizzo email fabio.bianchetti@torrenera.it

Fabio