Warhammer Quest, Silver Tower

Questa settimana vi propongo la recensione di Warhammer Quest Silver Tower (d’ora in po WhQST), un “titolone” che ha creato tanto hype  fra i giocatori di boardgame di vecchia data. WhQST è l’erede del super blasonato Warhammer Quest uscito negli anni 90 e ormai pezzo da collezione.

Veniamo a noi. WhQST, gioco per 2-4 giocatori, tempo richiesto 60-120 minuti età 14+. Ritengo i 60-120 minuti super dimensionati, in 120 minuti se tutto va bene si riescono a fare due o tre missioni delle nove previste. Anche l’età di 14+ mi fa sorridere penso che un 10 o al massimo 12 sia più che sufficente. Comunque sarete voi a giudicare una volta letta la recensione.

TEMA e AMBIENTAZIONE: (Sufficente)

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il Knight Questor uno dei miei pezzi preferiti.

WhQST è ambientato nel nuovo mondo di Warhammer Age of Sigmar. Per chi non la conoscesse, la nuova ambientazione della GW, non si discosta molto dalla vecchia, semplicemente va a rendere un pò più particolare un mondo che prima era un fantasy  classico.  L’ambientazione che fa da sfondo al nostro gioco, comunque vede un mondo fantasy, con elfi, nani e umani che fronteggiano orchi, demoni e nonmorti. Alcuni pezzi sono molto particolari, come il Knight Questor che sembra più un robot che un paladino (NdN. Il soldatone in oro in primo piano sul coperchio della scatola)  o alcuni nemici che si discostano totalmente dall’immaginario fantasy classico.  L’ambientazione deve piacere, è una di quelle cose che “o la ami o la odi”.

GRAFICA e MATERIALI: (Ottimi)

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Una selezione di horror.

La tipologia di giochi “dungeon crowler” è sempre stato distinto da materiali di alto livello, che rendono l’impatto con il tavolo uno dei punti di forza. Dai più vecchi HeroQuest o Warhammer Quest sino ai gioni nostri con Dungeon Saga questo genere di gioco mette in tavola, miniature, tile colorati, counter, carte, dadi e quanto altro. In WhQST abbiamo alcune eccellenze, da questo punto di vista. E’ inutile dire che le miniature sono “a mio parere” le più belle che abbia mai visto in un gioco da tavolo. Ovviamente qui alle spalle c’è la “Signora GW” che realizza miniature da una vita e non mi aspettavo nulla di meno che questo. Aperta la scatola ci troviamo davanti una quarantina di miniature da staccare con delicatezza e assemblare. Alcuni pezzi sono costituiti anche da cinque o sei parti, non semplicissime da assemblare. Altri pezzi sono cosi delicati e esili da richiedere un metodo di trasporto “non convenzionale”. Scordatevi di mettere le miniature nella scatola alla rinfusa assieme a tabellone e altro… qui vi ci vuole una scatola dedicata,  da trasportare rigorosamente in piano! Il resto dei materiali è di buona qualità. Ho apprezzato i tile del tabellone di gioco, originali sia come texture che come forma. Le carte oggetto e abilità non presentano disegni ma solo testo, il loro formato è “fuori standard” e la qualità delle carte è soddisfacente.  Chiudono il settore componentistica, diversi set dadi “GW style” dei counter in cartoncino e due manuali con illustrazione.

MECCANICHE DI GIOCO: (Buone)

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Alcuni tile psicadelici presenti nella scatola

WhQST “recupera” alcune idee dal predecessore e le mischia con alcune idee interessanti. Prima di tutto diciamo che il gioco è un “collaborativo” non cè un master avversario, tutti i giocatori, affrontano il gioco, che vede svilupparsi le avventure grazie a un deck di carte, che ogni volta va “preparato” a seconda della Quest che si intraprende. Ad aiutare il deck e a dare un pò di spessore al gioco troviamo un libro che integra le missioni con descrizioni, un pò come accadeva per i librogame. Il connubio di questi due aspetti risulta divertente e regala anche delle sorprese, nonostante l’assenza del master. I giocatori controllano ovviamente un personaggio che si avventura nelle sale della Silver Tower (NdN: le Silver Tower sono luoghi al limite fra la realtà e la magia dove vive “il gaunt” uno degli stegoni più potenti e vicini a Tzeenetch). Ogni giocatore tira quattro dadi da sei e li posiziona sulla propria scheda. Duratnte il proprio turno “spende” i dadi per svolgere determinate azioni. Ovviamente le abilità più forti e le azioni migliori richiedono che sia speso un dado con un punteggio alto, mentre le azioni comuni come “muovere” si accontentano di un risultato inferiore. I mostri o nemici sono utilizzati dal giocatore “runico” che altro non è che il 1° giocatore. Si aggiunge a tutto questo un “pool” di dadi comuni, chiamati i dadi del destino, che possono attivare eventi randomici o essere utilizzati dai giocatori. Nel complesso, meccaniche semplici e divertenti. La GW ha fatto centro pieno.

RIGIOCABILITA’ e LONGEVITA’ (Sufficenti/Buone)

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Gli Accoliti… sono la “truppina” scarsa del gioco.

Nella scatola base troverete nove avventure e un gruppo di giocatori che conosce bene le regole possono farne due o tre in una serata di gioco. La strutturaa “librogame” molto divertente in gioco, si rivela un pò debole dal punto di vista della longevità, in quanto una volta “scoperto” cosa accade, quello scenario perde una parte di interesse.  Il n° di sei personaggi su un massimo di quattro giocabili da la possibilità di provare e cambiare il prorpio eroe. Sicuramente WhQST ha bisogno di espsansioni per essere più longevo. La scatola base può dare alcune serate di gioco… ma va sicuramente espansa.

CONSIDERAZIONE del NINJA:

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L’assassino Skaven… letale e con diverse abilità speciali fortissime.

Da amante del genere Dungeon Crowler, aspettavo questo titolo. Le premesse sono mantenute e personalmente sono soddisfatto. Regolamento semplice, che permette di divertirsi senza perdersi troppo in tabelle e sottoregole. Materiali all’altezza, anche se devo dirla tutta avrei preferito miniature meno delicate e più semplici da assemblare. Promuovo a pieni voti WhQST e aspetto con impazienza le espansioni che magari possano introdurre i concetti del vecchio Warhammer Quest come “la taverna” e le avventure in modalità campagna. Voto finale 7,5/10 attualmente il miglior dungeon crowler       in circolazione, vediamo se Sword and Sorcery gli ruberà il titolo.