Quando il dado non c’è…

Benvenuti o bentornati! Questa è una nuova puntata di “Gioco di Ruolo in pillole”: una piccola rubrica mensile, scritta per la collaborazione tra le due associazioni Camarilla Italia e Torre Nera, che si pone come scopo quello di spiegare cosa c’è alla base di questo hobby.

 

Una guida, stilata da me medesima senza alcuna pretesa professionale, chiara e concisa: una pillola da mandare giù tutta d’un fiato.

 

Così come possono esserci giochi in cui non è necessaria la scheda del personaggio, anche i sistemi di gioco possono variare: il dado non è lo strumento onnipresente.

 

Prima che possiate gioire credendo di aver trovato dei giochi in cui la componente casuale non esiste, vi fermo subito: il rischio sarà sempre accanto a voi.

Si chiamano “sistemi diceless”, tanto amati o odiati a seconda.

 

Un esempio che adoro molto citare è quello inventato dai creatori di Sine Requie e Alba di Cthulhu: Matteo Cortini e Leonardo Moretti hanno ideato, per ogni gioco, dei mazzi di tarocchi a tema. Anche il più profano sull’argomento sa che possono capitare pescate brutte come fortunate.

Un altro gioco molto bello è il fantasy ad ambientazione vichinga Fate of the Norns, che usa come sistema di gioco l’alfabeto runico in Fuþark antico.

Ma qui viene il bello dei Diceless, ovvero che la descrizione supera la meccanica: le azioni non sono più determinate da numeri e statistiche e le probabilità di insuccesso sono di gran lunga ridotte.

Non dico questo perché sarebbe bello che le cose andassero sempre bene (è poco realistico, o sbaglio?), ma è vero anche che dei tiri di dado sfortunati in successione possono rovinare delle giocate divertenti ed emozionanti.

Non sempre si può sapere con anticipo come reagirebbe la nostra mente di fronte a determinate situazioni: questo è probabilmente l’elemento più importante quando si parla di imprevedibilità e rischio.

Grazie per aver letto il mio articolo. Alla prossima!

Tiziana Valentino

Gruppo letterario Camarilla Italia

www.camarillaitalia.com