Birra e Pretzel : non è mai troppo caldo per giocare

Bentornati a tutti a parlare nuovamente di giochi di ruolo in questo luglio arroventato.

È insolito parlare di tale argomento in questo periodo dell’anno, almeno qui in Italia (negli Stati Uniti, di contro, fra un mese circa, si terrà la fiera più importante del settore, il Gen Con). Infatti, vuoi il caldo torrido che cava la voglia di fare, vuoi i periodi di vacanza che si incrociano male, vuoi il desiderare dedicarsi ad altre attività più tipicamente estive, tendenzialmente durante l’estate le sessioni di gioco regolare vengono sospese, per mancanza di alcuni giocatori o per dedicarsi a qualcosa di meno impegnativo.

È possibile risolvere questi due problemi usando titoli appartenenti alla categoria birra e pretzel (prendono il nome dal fatto che in teoria potrebbero essere giocati anche in un pub, o una cosa del genere). Nati per essere usati quando si è in cerca di uno svago meno impegnativo, questi sono caratterizzati principalmente da alcuni elementi: una grande semplicità a livello di regole per facilitarne l’apprendimento, una forte incidenza del fattore aleatorio e ampio spazio dedicato all’umorismo. Devo anche aggiungere che sono indicati anche per giocatori occasionali, visto la semplicità e la carenza di giocatori abituali.

Ne esistono più o meno per tutti i gusti, sia in italiano, sia in inglese. Qui di seguito ve ne presenterò alcuni, quelli che io conosco meglio.

Sul mercato italiano è possibile trovare:

Toon, credo il più vecchio tradotto in italiano, ambientato nel mondo dei cartoon americani (in particolare ispirato a quelli della Warner Bross, ma non in maniera esclusiva), in cui si può essere ragionevolmente tutto, generalmente degli animali antropomorfi, con le capacità più disparate. Il tutto è descritto da sole quattro caratteristiche (quasi scontate, a parte la faccia tosta) e 23 abilità, più una selezione di poteri assortiti e bislacchi (il più divertente credo sia la borsa delle molte cose). Lo scopo è ovviamente riproporre le situazioni tipiche di questo genere di cartoni, con incudini che precipitano dal cielo, buchi portatili, consegne istantanee per gli acquisti per corrispondenza e via così. Non vanno dimenticati i gadget della fabbrica ACME, dov’è possibile trovare tutto quello che serve, soprattutto se si vuole fare qualcosa in maniera bislacca. Esistono anche due supplementi, “Toon colpisce ancora” e “il Figlio di Toon”. Non è troppo difficile da trovare, tramite negozi specializzati o online dovrebbe essere possibile procurarselo;

Og, simpatico gdr ambientato nella preistoria, che cala i giocatori nel ruolo di veri e propri cavernicoli, con a loro disposizione appena 17 vocaboli per comunicare fra di loro (vi lascio immaginare quali possono essere i risultati e i conseguenti malintesi). A parte delle pseudo-classi (primitivo astuto, combattivo, ecc.) e qualche statistica, il personaggio è definito da quello che sa fare (le classiche abilità) e non sa fare (o meglio, quello che lui è convinto di saper fare, ma in realtà è totalmente al di là delle sue possibilità, tipo “lanciare palle di fuoco”, tenendo a mente che in questo gioco la magia non esiste). Infine, per concludere, volevo solo dirvi come si chiama l’unita di riferimento economica: v.a.c.c.a., cioè valore d’acquisto della carcassa conservata di animale. Non aggiungo altro. È decisamente raro, l’ho visto solo un paio di volte, e non sono al corrente della sua disponibilità in lingua originale. Vale però la pena darci un’occhiata nel caso se ne presenti l’occasione;

quante risate …

Teenager Manga Mutanti, gdr a cui sono più affezionato fra quelli presentati oggi, è fortemente ispirato ai fumetti giapponesi, com’è facile capire dal titolo, e in maniera particolare attinge a piene mani da Urusei Yatsura, meglio noto come Lamù, senza arrivare ad una vera e propria copia (credo per motivi di copyright). I giocatori si ritrovano catapultati in una “classica” scuola giapponese in cui sono arrivati alieni di tutti i tipi, come tritoni venusiani, ragazze-gatto, barbapapà (vi assicuro che c’è, seppur rivisto e corretto) e dinosauri radioattivi giganti (!), anche se a ben vedere non è che poi gli umani siano poi tanto normali. Come dicevo, i pg, allievi della suddetta scuola (umani, alieni o quello che siano) devono affrontare la vita studentesca inframezzata da invasioni di koala spaziali, gite in spiaggia su altri pianeti, riuscire ad invitare la ragazza al ballo senza essere divorati dai suoi congiunti, eccetera. Più la situazione è surreale, meglio è. Meccanicamente è molto semplice, statistiche (fra cui ricorderò sempre rapporto con i genitori, fondamentale per la paghetta), abilità (completamente libere, ogni giocatore può inventare le proprie, tipo “affibbiare la colpa ad altri”, “schivare pesanti oggetti contundenti per un soffio”) e qualche potere, sia per i comuni umani (in tal caso non tanto comuni), sia per forme di vita più insolite. È piuttosto semplice da trovare, per la reperibilità vale quanto detto per detto per Toon e, se la memoria non mi fa scherzi, dovrebbe essere possibile trovarlo anche all’outlet Giochi Uniti in occasione di fiere abbastanza grandi

• ritengo sia doveroso ricordare Drizzit, a cui ho già dedicato una recensione (qui), non tanto per le regole (che sono abbastanza “serie”) ma sicuramente per i personaggi, i luoghi e le situazioni che si possono incontrare, con risultati esilaranti.

 

Per quanto riguarda l’offerta in inglese mi limiterò a citare solo seguenti (per miei limiti di conoscenza):

Kobolds ate my baby, un fantasy improbabile in cui i giocatori interpretano degli umili coboldi, pestifere creature dalle fattezze canine che cercano, al meglio delle loro limitatissime possibilità di obbedire al loro re, Torg (“Ave o potente re Torg!“, questa è una regola del gioco, ogni volta che viene pronunciato il nome del re, tutti i giocatori lo devono salutare, pena una fine atroce). In contesto così ostile, in cui per i pg un semplice tacchino è una sfida più che degna (e soprassediamo a quanto possa essere pericolosa una guardia umana), vien da sé che il tasso di mortalità è altissimo, al contrario dei sopracitati Toon e Teenager Manga Mutanti. Dando per scontata questa eventualità, anzi è un elemento voluto (esiste la tabella della terribile morte coboldesca), la creazione del personaggio è velocissima;

Wandering monster high school, ancora un fantasy, parte da premesse molto simili a Teenager Manga Mutanti, i protagonisti infatti sono sempre allievi alle prese con la vita studentesca; qui però sono giovani mostri che frequentano l’Istituto Superiore per Mostri Erranti, istituito da vari stregoni e signori supremi affinché le loro creature un domani siano pronte ad infestare i loro dungeon. Ovviamente è grande la rivalità con l’Accademia degli Eroi, che ha scopi simili ma opposti (addestrare i giovani eroi ad affrontare le insidie dei dungeon). La scheda è realizzata come fosse una pagella, con i vari voti che indicano le effettive capacità dello studente (espresse in dadi), a cui si aggiungono i club sfrequentati, che danno accesso a vantaggi ed abilità extra (tipo la magia). Quanto detto vale solo per la vecchia edizione gratuita (tuttora disponibile qui), quella ora in vendita dovrebbe avere molto più materiale, visto l’aumento di dimensioni (da 30 a 120 pagine);

• di Ninja Burger posso dire molto poco, se che i giocatori sono dei … ninja impiegati di fast-food, che mettono il loro onore e le loro vite a rischio pur di portare a termine la consegna entro 30 minuti, e che sono in un conflitto perenne con altre catene come PizzaPirata o SamuraiBurger.

 

 

Tutti i titoli a parte Og e Drizzit sono disponibili in formato elettronico, tramite il solito Drivethrurpg.

Sono ormai giunto alla conclusione di questo mio piccolo approfondimento sui gdr birra e pretzel, e spero che magari qualcuno di voi, leggendo tutto ciò, abbia trovato una maniera per passare una serata scanzonata in compagnia di amici.

Alla prossima.

Un commento su “Birra e Pretzel : non è mai troppo caldo per giocare”

  1. bellissimi! mi hai riportato alla memoria un sacco di ricordo. Grande Roberto.

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