Questa settimana vi propongo un titolo non proprio nuovissimo, ma comunque molto interessante. Kingsport Festival è la rivisitazione di Kingsburg in chiave “Miti di Cthulhu”. Gli autori sono Andrea Chiarvesio (autore anche di Kingsburg) e Gianluca Santopietro gamedesigner piuttosto prolifico con giochi notevoli. Troviamo sulla scatola i tre loghi della Stratelibri, Sir Chester Cobbelpot e Giochi Uniti.
TEMA e AMBIENTAZIONE (buona):
Per una volta non siete i buoni! Dovete gestire una gilda di cultisti che si deve fare largo all’interno di una città, in lotta con le altre gilde, con gli investigatori e con la polizia. Il tema è senza dubbio originale e le meccaniche aderiscono bene al gioco.
GRAFICA (buona) e MATERIALI (buoni ma…):
Nel gioco troviamo un tabellone, che rappresenta le vie e gli edifici da influenzare presenti in città. Abbiamo le carte magia che possiamo comrpare e utilizzare per i nostri nefasti piani e le grandi carte quadrate rappresentanti miti di Cthulhu a cui possiamo chiedere favori. La grafica delle carte dei miti è azzeccata, sono rappresentate 19 fra le divinità più celebri create da Lovercaft. Sul retro delle carte troverete anche diverse righe di testo di background relativa ad ogni divinità. Personalmente ritengo la grafica del gioco molto azzeccata, macabra, sporca… da vero cultista. I materiali sono discreti, cartoncini di nuono spessore, dadi di diversi colore, dischetti e cubetti di legno. Il materiale in legno non mi fa impazzire visto il gioco fortemente ambientato avrei preferito cristalli di plastica, faccine di cultisti o anche solo monetine di cartone disegnate per l’occazione.
MANUALE e MECCANICHE DI GIOCO (buone):
Il gioco riprende molte (moltissime) meccaniche di Kingsburg. Il fulcro del gioco consiste nel lancio 3d6 e il loro successivo posizionamento sulle divinità del tabellone. Naturalmente i dadi possono essere posizionati tutti assieme permettendo di arrivare a divinità più influenti o separati peraccedere a più divinità, meno influenti. Rispetto a Kingsburg troviamo meccaniche nuove come i punti magia, i punti sanità mentale, tre tipologie di incantesimi e una nuova meccaniche di “attacco dei mostri”. Ovviamente in Kingsport non verremo attaccati da orde di orchi o goblin, ma troveremo al loro posto investigatori intenzionati a rovinare i nostri piani. Come si vince? Al termine dei turni (fissi per ogni partita) il giocatore con più punti vittoria, vince.
RIGIOCABILITA’ e LONGEVITA’ (alta):
Da due a cinque giocatori per 60/90 minuti di gioco. Regolamento non particolarmente complesso. Se si conosce già Kingsburg, si entrerà subito anche nelle meccaniche di Kingsport, altrimenti ci vorranno un paio di partitre per capirlo e padronarlo bene. Buona la scalabilità da 3 a 5 giocatori resta sempre interessante.
CONSIDEARAZIONI del Ninja:
Kingsport è la versione 2.0 di Kingsburg, ovvero migliorato e arricchito. Interessante l’aggiunta di un mito in cui puoi sempre mettere i dadi ( così si evita il fastidioso effetto, _Butto via i dadi perchè tutte le casselle che potrei scegliere sono già occupate_ ) e azzeccata l’idea di aggiungere due meccaniche nuove, ricorrendo ai punti magia e ai punti sanità mentale. Il fattore alea è piuttosto importante, sia per il tiro dei dadi sia per la pesca delle carte incantesimo, alcune molto forti, altre veramente scarse. Una buona carta incantesimo, usata al momento giusto può fare la differenza fra una partita vita o persa.
PREGI:
- Kingsport è Kingsburg migliorato.
- Il tema Lovercraft è ben integrato nelle meccaniche.
- Due meccaniche in più, punti magia e punti sanità mentali (inmancabili vista l’ambientazione)
- La grafica dei miti e delle carte incantesimi è particolarmente azzeccata.
DIFETTI:
- Troviamo carte incantesimo molto forti e altre molto deboli.
- Personalmente non ho apprezzato i cubetti! E’ possibile che risorse come morte, male e distruzione siano cubetti di legno!!!! 🙂
Considero Kingsport Festival un ottimo titolo, dalla durata contenuta e dalla buona scalabilità. Se vi è piaciuto Kingsburg non potrete che “impazzire” per questo titolo a tema Cthulhu. Personalmente attribuisco a questo titolo un buon 7,5/10, BoardGameGeek attribuisce un voto di 6,8/10.
Ciao e alla prossima recensione
Grazie per l’efficace analisi. L’abbiamo condivisa sulla nostra pagina ufficiale prendendo occasione per rispondere a distanza ai vostri e nostri lettori. Continuate a giocare così!
Vorremmo puntualizzare che gli artwork di questa produzione sono di Maichol Quinto (cover e Divinità), di Alan D’Amico (Luoghi) e di Demis Savini (tabellone). Come avete mostrato nell’immagine in alto è anche disponibile una versione elettronica (per tablet iOS e Android) di questo gioco, perfetta per quelle serate in cui gli amici non sono disponibile per giocare al tavolo.
Grazie a voi per l’attenzione con cui seguite il nostro blog, presto inserirò anche la recensione di Letters from Whitechapel uno dei miei titoli preferiti… stò ancora aspettando l’edizione Deluxe dei vari puzzilli 😉