GRV spiegato a mia nonna | La fine della notte

Collaborare con questo blog mi ha dato l’occasione per riflettere seriamente sul gioco di ruolo dal vivo, sulle sue implicazioni e, in ultima analisi, sull’impatto che ha avuto nella mia vita. Da questo punto di vista è stato un lungo viaggio, a volte faticoso, ma sempre ricco di soddisfazioni.

Durante il tempo trascorso qui ho cercato di lasciare fuori me stesso il più possibile, in buona parte per tener fede all’idea che gli articoli dovessero parlare del gioco e dell’associazione nella maniera più incontaminata possibile, senza trasformarlo in una serie di aneddoti dal valore opinabile. Il mio scopo era mostrare il fascino del gioco di ruolo più che raccontarlo, offrire uno spaccato su una realtà relativamente poco nota con la sola speranza di suscitare interesse e curiosità, sempre con la ferma volontà di porre altri in condizione di misurarsi con un’esperienza ricca di meraviglie. Cerco però di vivere secondo l’idea che occorra sempre trarre una lezione, portare a casa qualcosa di nuovo nella speranza di uscirne come una persona se non migliore almeno diversa. Arrivati a questo punto, è bene tirare le somme.

Quando ho cominciato a giocare dal vivo, molti anni fa, ero un ragazzino molto timido che aveva grandi difficoltà ad interagire con gli altri. Ero profondamente insicuro, tormentato dalla paura di sbagliare, di fare brutta figura, di risultare inadeguato. Fingere di essere qualcos’altro, interpretare il ruolo del vampiro aggressivo e sicuro di sé, mi ha fatto capire che, tutto sommato, potevo esserlo davvero. Che se scavavo a fondo dentro di me avevo le carte in regola per essere davvero il genere di persona che può tenere testa agli altri, che può portare avanti una conversazione, che può avere successo.

Far parte di un’associazione basata su interessi comuni ai miei ha posto le basi per comprendere il valore della condivisione, senza il perenne senso di inadeguatezza che ha caratterizzato quel momento della mia vita ma al tempo stesso con tutti i compromessi e le complessità che un contesto competitivo come quello del gioco da vampiri comporta. Mi ha permesso di confrontarmi con un gruppo di pari e di sfidare dei limiti che sino a quel momento erano resistiti inalterati per anni.

Quando sono entrato in Camarilla Italia ho avuto modo di mettere nuovamente in discussione i criteri sui quali avevo basato la mia crescita. Ho compreso di essere soltanto all’inizio, di avere ancora grandissimo margine per migliorare. Il contesto era lo stesso ma le sfide erano diverse, come può essere diverso giocare nel cortile di casa e partecipare ad un campionato di professionisti. Mi ha permesso di potare le mie capacità ad un livello superiore, è stata una grandissima scuola di vita e di lavoro, mi ha insegnato che impegno e dedizione pagano, in modi non sempre evidenti.

Di tutto ciò, la creazione del PG è la metafora perfetta. Parte tutto da un’idea, dalla volontà di creare qualcosa. Quando l’idea diventa concreta lo fa tramite una serie di obbiettivi, più o meno ambizioni. L’esperienza in sé è fatta di tante interazioni diverse, la cui intensità è pari all’interesse che l’esperienza suscita. In mezzo ci sono attività varie, non sempre entusiasmanti ma necessarie, che spingono a guardare al quadro generale. La fine, che arriva inevitabile, lascia con un bagaglio di nozioni ed accadimenti, dei quali far tesoro per la volta successiva.

Come ho detto in incipit, è stato un lungo viaggio, un impegno dal quale sento di essere uscito più ricco, con delle conoscenze nuove ed un senso di gratitudine verso il blog e verso i lettori che mi hanno accompagnato fin qui. Ma ogni viaggio, come la notte, deve giungere ad una fine, soltanto per poi ricominciare.

Questo segna la fine del mio ultimo articolo. Ringrazio TorreNera e lo staff di blog per avermi ospitato e per essersi dimostrato nel corso di questo anno cortesia e professionalità, ringrazio i miei colleghi per aver condiviso con me quest’esperienza e, alla fine, ringrazio Camarilla Italia per avermi offerto la possibilità di vivere quest’esperienza.

A tutti l’augurio di una Lunga Notte, complottate con giudizio, siate aggressivi ma soprattutto… INVICTUS IMPERAT!


Edoardo Bressan
AVST Bologna
Observer Invictus
Gruppo Letterario Camarilla Italia
www.camarillaitalia.it