GRV spiegato a mia nonna | Elaborare il lutto

Tutto muore, nel bene e nel male la caducità dell’esistenza è un elemento centrale nel vivere umano, ma ad essa non sono immuni neppure i non morti, per quanto il nome suggerisca altrimenti.

I Personaggi muoiono, per essere più precisi. È inevitabile, è intrinseco al muoversi entro i confini di un mondo popolato da predatori. È parte del gioco. A volte sono le situazioni ad uccidere, la scelta sbagliata al momento sbagliato, più spesso sono altri Personaggi.

Interpretare questa dinamica secondo i criteri del giusto o sbagliato è un errore, la realtà del Mondo di Tenebra è spietata come spietata deve essere quella di una realtà horror. Non la si può negare, non la si può evitare, al meglio si può riuscire a conviverci.

Cosa fare, allora, quando il proprio Personaggio incontra la Morte Ultima? Uno degli aspetti più problematici di questa evenienza è, ironicamente, il tempo.

Un Personaggio è la somma del gioco da lui fatto. In maniera strettamente pragmatica nella forma dei Punti Esperienza accumulati, delle abilità acquistate, della scheda che vi sta alle spalle. Sarebbe ingenuo convincersi del contrario, la forza numerico tecnica del Personaggio è un aspetto fondamentale, soprattutto perché, come detto in incipit, ci si muove entro una realtà popolata da predatori, dove il forte impera sul più debole. Ed al momento di menare le mani, spesso sono i pallini a fare la differenza. Perdere il Personaggio significa perdere la sua scheda, perdere il frutto di mesi o anni di sessioni di gioco, di trasferte e di impegno.

Un Personaggio è la somma del gioco da lui fatto. In maniera meno pragmatica nella forma delle interazioni con gli altri PG e con i PNG, del suo impatto sulla trama, dei progetti iniziati e finiti. Tutte le relazioni intessute, le alleanze ed i rapporti di timore reciproco costruiscono una forza solo in parte secondaria rispetto alla scheda. Sfidare un Vampiro significa spesso sfidare tutti coloro che, per un motivo o per l’altro, gli stanno attorno. Attaccare un Vampiro significa attaccare il suo Sire, la sua Progenie, la sua Congrega, ed in generale tutti coloro che hanno buone ragioni per volerne evitare la distruzione. Questo e tutto il gioco fatto, tutte le avventure e le conquiste e gli obbiettivi raggiunti, la morte di un Personaggio corrisponde alla fine di una storia, spesso incompiuta.

È difficile far fronte a questo genere di perdita, molte volte con il Personaggio se ne va una parte considerevole della voglia stessa di giocare. È come se una parte di sé, di quanto si è fatto, fosse persa per sempre.

A volte è il tempo a guarire le ferite del Giocatore, occorre darsi la possibilità d’interiorizzare la perdita, di darvi un senso. Bisogna lasciare che tutta l’amarezza se ne vada per lasciare spazio ai ricordi, in ultima istanza la vera e sola eredità che un Personaggio può lasciare.

Senza eccedere in drammaticità, le ferite si chiudono ma le cicatrici rimangono, un Personaggio molto amato rimarrà per sempre associato all’averlo perso e sarà per sempre legato al suo divenire mai concretizzato. È brutto, è triste e per certi versi è persino esagerato, ma non per questo meno vero.

Superato il lutto, occorre tornare al principio. Ricominciare da quelle fasi di creazione sulle quali sono già state spese molte parole. Occorre un idea, un guizzo dell’immaginazione che possano riaccendere la fiamma. Occorre trovare un aspetto del gioco capace di far rinascere il desiderio, la passione per la scoperta ed il bisogno della sfida. Creata la scintilla bisogna tenerla viva, nutrirla con gli obbiettivi e col gioco, nella speranza di tramutarla in un incendio come incipit di altri anni di gioco e divertimento.

Tutto sempre e comunque con la consapevolezza che, prima o poi, rimarrà soltanto la cenere. E sotto la cenere, forse un’altra scintilla!

Questo segna la fine dell’articolo. Come sempre, se desiderate che venga trattato un argomento particolare o avete delle domande, sentitevi liberi d’inserirle nei commenti ed io cercherò di venirvi incontro al meglio delle mie (relative) capacità.

Per ora l’augurio di una Lunga Notte e, sino al nostro prossimo incontro, complottate con giudizio!


Edoardo Bressan
AVST Bologna
Observer Invictus
Gruppo Letterario Camarilla Italia
www.camarillaitalia.it