Diario di una giocatrice di ruolo imbranata: la linea sottile tra personaggio e giocatore

Benvenuti o bentornati nelle pagine del “Diario di una giocatrice di ruolo imbranata”!

Ho riflettuto a lungo su cosa portare questo mese e, ad essere onesti, fino a poche ore fa non avevo la benché minima idea di cosa scrivere. 
Poi, un flash. Devo ringraziare un amico, che al momento sta giocando una cronaca “on line” di Vampiri la Masquerade e che, differentemente da me, è meno esperto della lore vampirica. 

Beh, se ha chiesto a me, stava davvero messo male!
Tuttavia, nel mio piccolo ho voluto comunque aiutarlo. 

Questo amico voleva un consiglio su come usare un certo ghoul. Per chi fosse neofita, un ghoul è sostanzialmente un servitore umano. Qualcuno che conosce l’esistenza dei vampiri e che beve il sangue di uno di loro per trarne beneficio: in cambio, agisce per conto dell’essere immortale. 

In termini di gioco, un ghoul può essere un soldato, un maresciallo, uno studioso, un criminale...insomma, c’è una vastissima gamma di settori da cui un vampiro può attingere per il suo personale servitore. 

Chiaramente, ogni giocatore sceglie (al momento di creazione del personaggio o di spesa dei punti esperienza per acquistarne uno) un ghoul in relazione al tipo di informazioni/aiuti che vuole avere. 
Per esempio, un vampiro zingaro avrà tendenzialmente ghoul criminali oppure poliziotti, magari corrotti...insomma, c’è un intero mondo sul tema. 

Fine dello spiegone, torniamo a monte e al consiglio che ho dato io. 
Quello che mi è venuto spontaneo dire, oltre che consigliare questa o l’altra scelta, è stato di non pensare come “persona”, ma nell’ottica del personaggio. 

Cioè, è giusto riflettere come persona sulle scelte nel gioco: alla fine sei tu che muovi un personaggio creato da te stesso. 

Quello che non va dimenticato, però, è il concetto stesso del gioco di ruolo, che si esplica nella sua denominazione stessa. 

Di ruolo. Giochi un ruolo. 

Questo significa che le scelte devono essere ponderate anche in relazione al tipo di ruolo che stai giocando. 

A questo proposito, arriva un altro esempio che calza a pennello con la questione. 

Nella mia nascente carriera da narratrice, ho visto molte azioni “in differita” per via dell’emergenza sanitaria in atto: essendo impossibile giocare live, ci siamo attrezzati in altri modi. 

Un giocatore, in questa situazione, ha mosso il suo personaggio in un modo abbastanza pericoloso: si è messo volontariamente in torpore. 

Cosa significa, sempre per i neofiti del tema?
Mettersi in torpore significa sostanzialmente conficcarsi un paletto nel cuore, che per un vampiro è decisamente rischioso. 
Cioè, se va bene dormi e ti risvegli “bello riposato”(Cogliete l'ironia), ma se va male…
Adios. 

Io come narratrice ho chiesto delucidazioni, anche perché sapevo che il giocatore fosse molto esperto e mi sembrava strano fosse “scivolato” grossolanamente in un errore così. 

Beh, ero io a sbagliare, perché il giocatore ha giustificato la sua azione dicendo che lui in quanto persona era conscio dei rischi, ma il personaggio avrebbe agito così. 

Ecco un bellissimo esempio di coerenza del personaggio. Non è da tutti riuscire a dividere la persona dalla propria creazione: certo è che chi ci riesce raggiunge un livello di gioco molto alto. 

Giocatore o personaggio, questo è il problema...

Il confine tra le due dimensioni purtroppo non è sempre ben preservato: sono innumerevoli i casi in cui la persona ha invaso il campo del personaggio, plasmandolo incoerentemente solo per motivazioni del tutto fuori gioco…

C’erano due Tremere e due Tzimisce che giocavano a carte…

Sembra l’inizio di una barzelletta, visto che i due clan non possono vedersi nemmeno in fotografia. La motivazione è tutta legata alla storia dei due tipi di vampiro, non starò a riassumerla; sta di fatto che questo banale esempio che suscita ilarità, prende mostruosamente corpo quando i giocatori dei quattro elementi sono amici, molto amici e traslano questo aspetto anche nel gioco, commettendo delle incoerenze a dir poco grossolane. 

Questo è un caso limite, ma a quanti non è successo di piegare un poco la coerenza del proprio personaggio solo per giocare con questa o l’altra persona con cui abbiamo un rapporto stretto?

Io non ne sono immune, anzi. Ammetto di aver volontariamente fatto sì che la mia vampira si avvicinasse in tutti i sensi a un altro, anche rischiando la sua stessa pelle, solo perché conoscevo il giocatore e mi piaceva giocare con lui. 

Lo avrei fatto lo stesso, se fosse stato un completo estraneo?

La linea tra persona e personaggio è labile, sottile, in certi casi invisibile e la capacità di affrontare scelte difficili e irragionevoli, fa sì che il giocatore marchi bene questa linea, oltre a dimostrare rispetto per la sua opera, il personaggio. 

Perchè alla fine un personaggio è anche fatto di sbagli, avventatezze, momenti psicologici bui: sono quelli che sviluppano meglio un gioco profondo e significativo, che può servire anche per la persona che lo sta vivendo con i panni di qualcun altro. 
Non a caso, la forma del gioco permette di esplorare, rischiare e muoversi in una “safe zone”, dove si possono oltrepassare limiti e mantenere comunque la propria integrità. 

Questo accade in diverse tipologie di gioco, ma sicuramente quello di ruolo permette una maggiore profondità di questo aspetto, in quanto si fanno azioni “di persona”, talvolta anche molto forti e oltrepassando quella linea suddetta tra personaggio e giocatore, con la possibilità di tornare indietro al momento del time out. 

Quindi, quando giocate dal vivo e siete di fronte a una scelta, fate bene attenzione a dove decidete di mettere il piede: andrete oltre la linea andando nella dimensione del personaggio e della sua coerenza oppure nella safe zone della vostra personalità giocatrice?

Che riassunto in una domanda più semplice è: cosa farebbe il mio personaggio e perché lo farebbe? Se riuscite a trovare una risposta naturale e senza pensarci troppo, avrete reso coerenza alla vostra creazione. Se invece avete bisogno di molte congetture...beh...state facendo una forzatura. 



Alla prossima pagina del Diario di una giocatrice di ruolo imbranata!

Sofia Starnai
Gruppo Letterario Camarilla Italia
http://www.camarillaitalia.com