Bentornati sulle pagine di questo blog, per una nuova puntata dei diari del game designer. Di cosa si tratta? Principalmente di una lunga chiacchierata con un autore di giochi di ruolo per mettere a nudo i processi e le idee che portano una semplice idea a divenire un gioco fatto, finito e pubblicato. Questa rubrica ha un obiettivo principale: dare risalto ai tantissimi autori che abbiamo in Italia e che, ognuno a suo modo, contribuiscono a mantenere il mercato del gioco di ruolo vitale e in continuo sviluppo. In questi diari troverete idee e teorie, ma principalmente discorsi concreti: e tramite le parole dell’autore stesso, capiremo cosa spinge alla creazione di un gioco, quali processi creativi, e sopratutto, il personale modo che ognuno avrà di intendere il game design. Un’attività impegnativa ma anche divertente.
Questa puntata dei diari sarà un po’ speciale perché per prima volta parlerò di un gioco solo e che al momento è in fase di Gamebooster: ovvero una prevendita “speciale” che garantisce corposi extra esclusivi a chi vi partecipa.
Parliamo delle Notti di Nibiru, neonato gdr per i ragazzi di Acchiappasogni (Musha Shugyo e Destino Oscuro i loro titoli più famosi) e delle mie considerazioni dopo una lettura del manuale in preview e una bella chiacchierata con Daniele Fusetto che assieme a Luca De Marini è una delle principali menti dietro al progetto.
Nella mia chiacchierata con Daniele ho posto una serie di domande per scoprire quali scelte e quali idee si celano dietro alle Notti di Nibiru, sperando di accendere la vostra curiosità e approfondire meglio questo gioco che, promette davvero molto bene 🙂
Partiamo!
La prima domanda che ho fatto a Daniele è stato il perché del nome Nibiru, che per molti non è altro che una delle tante leggende che circolano sul web: e la risposta è stata… un mistero tutto da scoprire. E quando parliamo di mistero scopriremo che le Notti di Nibiru ne fa una delle sue colonne portanti in fatto di scelte di design.
Il progetto nasce da alcune illustrazioni dell’artista Roman Kuteynikov che collaborando con Acchiappasogni le ha proposte per lanciare l’idea di un futuro progetto. Queste artwork hanno colpito l’immaginario di Daniele, spingendolo a buttare giù una breve traccia di ambientazione che poi, con la collaborazione di Luca De Marini (l’altro padre di Le Notti di Nibiru) ha trovato come motore di gioco il nascente Destino Oscuro 2, evoluzione del motore di gioco generico (ma molto focalizzato a uno stile manga/anime d’azione) già edito da Acchiappasogni.
Come però Daniele mi ha spiegato, la scelta del sistema di gioco non è stata assolutamente dettata da esigenze produttive, quanto più un connubio che è venuto con molta naturalezza.
L’idea di storie cariche di mistero ma anche molto action che Daniele ha elaborato, ma soprattutto la particolarità dei personaggi che potremo giocare in Le notti di Nibiru, che possono mutare in animali con poteri fuori dal comune sono supportate da un sistema di gioco che caratterizza i personaggi tramite una lista di tratti e abilità liberamente create dal giocatore e che entreranno in gioco direttamente dalla narrazione dello stesso. Altro elemento che rende Le Notti di Nibiru molto focalizzato ed evocativo è la scelta di lasciare in mano ai giocatori la possibilità di narrare le Tradizioni del mondo che emergerà in gioco, potendo delineare le caratteristiche e l’aspetto di ciò che il personaggio può aver già visto e conosciuto dal suo background.
Un altro aspetto interessante che ho affrontato con Daniele è il ruolo del Narratore: spesso sottovalutato in molti giochi che in Nibiru invece riceve un capitolo dedicato e pieno di utili direttive di gioco per meglio concretizzare tutti i flag narrativi che la parte di ambientazione del manuale lancia. Una delle caratteristiche più intriganti è l’uso dei segreti in gioco (ricordare il mistero del nome Nibiru detto all’inizio di questo diario? 😉 ) segreti intesi non come semplici artifici del Narratore per gestire le situazioni, ma come veri e proprio meccanismi e flag da contrapporre e intersecare con le tradizioni create da giocatori. Al centro delle trame di le Notti di Niburu ci sono i misteri di questo strano mondo, misteri che vedremo dipanarsi direttamente in gioco attraverso le interazioni tra giocatori e mondo di gioco.
Mi preme sottolineare che Le Notti di Nibiru ha avuto una gestazione di sviluppo di oltre un anno e mezzo (e parliamo del solo setting, Destino Oscuro 2 ne ha più del doppio!), durante il quale il sistema di gioco è stato affinato e dato in pasto a diversi gruppi di blind playetester per ricevere quanto più feedback possibile. Il risultato si vede, in un manuale davvero completo e chiaro da leggere.
A chi piacerà questo gioco? A mio parere, le Notti di Nibiru ha il potenziale per piacere davvero a un sacco di persone, è un gioco che unisce una forte componente narrativa a un sistema snello ma che non disdegna (anzi mette al centro della scena) combattimenti molto fumettosi e fuori dagli schemi, così’ come fuori dagli schemi sono i personaggi che potrete creare. Sicuramente se odiate lo stile manga/anime forse il setting può far storcere il naso, ma le basi su cui poggi permettono un buon grado di personalizzazione.
Già in molti hanno parlato di le notti di Nibiru e in questo mio breve articolo ho preferito focalizzarmi sul perché di determinate scelte di design e di come queste siano poi confluite nel gioco finale. Non posso che invitarvi a dare un occhio alla pagina del blog di le Notti di Nibiru dove troverete tutte le info per partecipare alla realizzazione di questo progetto!
Alla prossima 🙂