Covert Ops

Bentornati e bentrovati a tutti quanti. Questa settimana ho intenzione di riprendere più o meno da dove vi avevo lasciato l’ultima volta, infatti Covert Ops riprende le stesse meccaniche (con i dovuti adattamenti) di Barebones Fantasy. Ovviamente il gioco di oggi abbandona le ambientazioni fantasy in favore di un contesto più moderno, fra spy stories e operazioni speciali.

Lingua : inglese

Pagine : 110 (b/n)

Prezzo : 9,99 $ (PDF),
17,99 $ (cartonato+PDF)

Autore: Larry Moore, Bill Logan

Editore : DwD Studios

Ambientazione

Da quanto detto sopra si può capire che Covert Ops è ambientato nel nostro mondo, anzi più precisamente in una sua versione più avventurosa. Infatti ci proietterà in mezzo ad avventure degne di James Bond o di Mission Impossible.
Il punto di rottura che ha dato inizio alle cose è la fondazione del Sector, un’organizzazione di intelligence non governativa nata con l’intento di prevenire e contrastare crisi di interesse mondiale, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale. In un primo tempo costretta alla clandestinità, dato che le grandi potenze non erano favorevoli alla sua fondazione, con il passare del tempo e l’incombere della necessità data dai sempre maggiori disordini internazionali, la sua esistenza è stata infine riconosciuta. Da allora la Sector si adopera mettendo a disposizione i suoi agenti in ogni dove per mantenere ordine e giustizia.

Meccaniche

Quanto ho affermato il mese scorso per Barebones Fantasy riguardo il regolamento si può applicare in buona parte anche per Covert Ops, infatti ci troviamo davanti ad un sistema D100 che sfrutta principalmente un set di abilità base e classi organizzata in livelli, anche se impiegate in maniera più simile ad abilità. Ad onor del vero le meccaniche sono derivate direttamente dal suddetto gioco (chi è interessato approfondire le meccaniche può farlo qui). Esistono delle differenze, prima fra tutte è stata rimossa qualunque componente sovrannaturale, inoltre le classi sono state espanse in taluni casi riadattate ad un contesto più moderno, il combattimento prevede tutte quelle situazioni necessarie per l’epoca (armi da fuoco, veicoli, ecc.), ed è presente persino una guida per la creazione di organizzazioni rivali.

Voti

Ambientazione: 6

Meccanica: 7

Sostanza: 6,5

Voto complessivo: 6,5

Conclusioni

Alcune alcune cose dette per Barebones Fantasy valgono anche per Covert Ops, un sistema semplice che usa concetti vecchi in maniera nuova.
Nel confronto diretto da una parte, per mio gusto personale (principalmente per quel che concerne l’ambientazione) mi attira di meno, di contro non posso non riconoscere che dal punto di vista delle regole, e non solo, è stato fatto lavoro superiore: viene fornita un po’ più di sostanza ai giocatori sia dal punto di vista meccanico (ho apprezzato molto le regole del combattimento, che hanno permesso di farlo diventare qualcosa di più di un continuo susseguirsi di lanci di dado, introducendo qualche aspetto tattico), sia dal punto di vista dell’ambientazione che, forse anche facilitato del genere (sappiamo tutti come è fatto il nostro mondo, in teoria), può permettersi di scendere un po’ più nel dettaglio.
Tecnicamente questo gioco, rispetto al suo predecessore, risulta sicuramente superiore, anche se appartenente ad un genere di nicchia, limitandone immeritatamente la diffusione. Un peccato dato che esistono alcuni supplementi interessanti (una guida più dettagliata per assistere il master, una per introdurre la cibernetica).

Concludo comunicando la mia intenzione, per la prossima volta, di approfondire il terzo titolo in mio possesso di DwD Studios, Art of Wuxia (nonostante ritenga il nome sufficientemente esplicativo, per chi non ha pratica con il termine, ci si riferisce ai film di arti marziali con elementi fantastici).

Alla prossima.