Sette buoni motivi per iniziare a giocare di ruolo

Ciao a tutti, mi chiamo Tiziana ed inauguro la collaborazione tra il sito di Torre Nera e l’associazione di Camarilla Italia.

La mia partecipazione a questo blog riguarderà principalmente i giochi di ruolo e tutto ciò che riguarda “l’arte nerd”, che sia questa sottoforma di libri, film, fumetti, serie tv e altro.

L’idea mi diverte e spero possa interessare chi proverà a leggere ciò che scriverò.

Partirei, come da titolo, con un mio personale elenco riguardante sette motivi per iniziare a giocare di ruolo.

  1. Divertimento, anche nelle situazioni più pericolose

Forse è il più ovvio e scontato, ma molto spesso mi è capitato di trovare di fronte a me persone scettiche, restie a questo genere di hobby, convinte che possa essere noioso riunirsi attorno ad un tavolo e seguire le vicende di una storia, sessione dopo sessione. In realtà, il coinvolgimento è tale da riuscire a trovare divertente interpretare un prigioniero, una creatura maledetta o un ladro. È la base su cui si fondano associazioni come le due citate sopra, l’obiettivo che si prefissano coloro che si riuniscono attorno ad un tavolo: il gioco ha come unico scopo proprio il divertimento, fine a sé stesso.

  1. Non c’è spesa, non c’è lamentela

Il gioco di ruolo è estremamente economico. Non c’è l’obbligo di acquisto di materiale ( se non per il narratore, per poter imbastire le campagne) per fare una partita di prova, quindi non si corre il rischio di spendere soldi per poi rimanere delusi e in possesso di manuali di regolamenti che a quel punto risulterebbero inutili. Inoltre, i prezzi dei manuali sono solitamente abbordabili, spesso più economici dell’occorrente per uno sport o altro.R

  1. Non provoca danni fisici

Parliamone ironicamente, però è un dato di fatto: al contrario di tanti altri hobby, questo genere di gioco non comporta il rischio di farsi male fisicamente. A meno che falliate i tiri di dado, ma anche in quel caso i vostri compagni potrebbero soltanto riempirvi di insulti, tra le risate. E stare seduti attorno ad un tavolo non credo sia ancora classificato come incidente domestico.

  1. Ottimo toccasana contro i problemi e lo stress quotidiani

Questo punto mi riguarda in maniera particolare, dato che ho conosciuto il mondo del GdR in un momento poco piacevole della mia vita. Apparentemente può sembrare strano, ma passare una serata insieme ai compagni d’avventura, in un mondo e in una vita diversa dalla propria, aiuta davvero a scaricare la tensione dei piccoli o grandi problemi che tutti sicuramente hanno. La cosa più bella è che spesso si conoscono persone che sanno comprendere proprio perché arrivano da situazioni, più o meno spiacevoli, simili e che grazie ai giochi sono stati in grado di risollevarsi e reagire. Si entra in contatto con persone affini e belle, con cui è normale instaurare un rapporto di amicizia. Francamente, potessi tornare indietro, mi avvicinerei a questo hobby molto tempo prima di quanto abbia fatto.

  1. Mettersi alla prova

Interpretare un personaggio, soprattutto diverso da come crediamo di essere e apparire agli altri, permette di esplorare sé stessi e scoprire lati del proprio carattere celati e fino a quel momento sconosciuti. Diventa, così, una sfida per sé stessi: scoprire se si è in grado di interpretare qualcuno tanto diverso può essere interessante e sorprendente; diventa utile specie quando questo tempra il carattere e aumenta l’autostima di tanti. Puoi essere davvero qualsiasi cosa, senza essere giudicato.

  1. Come passa il tempo…

Quando ci si diverte, è inevitabile pensare di aver speso il proprio tempo in un modo giusto, tranquillamente a casa propria o di altri, in un ambiente sereno e positivo. Si capisce quanto questo possa essere un hobby come un altro, particolare rispetto ad altri, ma rilassante e gratificante.

  1. Non si può essere solitari

È sempre stato un classico associare il “nerd” ad una persona asociale e che non è in grado di creare rapporti con altre persone, se non per creare piccoli gruppi per lo più emarginati. Fortunatamente, ci sono voluti anni, ma negli ultimi tempi la situazione è nettamente migliorata: il gioco di ruolo sta finalmente conquistando la meritata stima, senza che un giocatore che si definisca tale venga additato o guardato male dalla massa (questo argomento verrà approfondito prossimamente). Forse è proprio questo il punto: non è possibile giocare di ruolo da soli. È necessaria una compagnia e più si è meglio è.

Per il momento è tutto, grazie per aver letto il mio articolo. Alla prossima!

Tiziana Valentino

Gruppo letterario Camarilla Italia

www.camarillaitalia.com