Pathfinder il gioco di carte

Ed eccoci alla nostra consueta recensione settimanale.
Questa volta mettiamo sotto la lente di ingrandimento “Pathfinder il gioco di carte, l’Ascesa dei Signori delle Rune”. Il gioco è importanto da “Giochi Uniti”che ha fatto un buon lavoro di traduzione. Ho trovato solo un paio di refusi, ma di poca importanza. I termini sono stati trasposti con coerenza al mondo del gioco di ruolo. Nel complesso il risultato è più che soddisfacente. Numero di giocatori da 1 a 4, che si cimentano in un collaborativo puro. Durata della partita compreso setup un ora.

TEMA e AMBIENTAZIONE (7/10):

Benvenuti in Varisia, un rengo punteggiato dalle reliquie monolitiche di un impero sgretolatosi da tempo, una terra rude e maestosa, di foreste nebbiose e pianure ondulate, delimitata da picchi aguzzi e mari generosi. Le sue genti sono duri pionieri e nobili nuovi di zecca. Tutti desiderosi di incidere il proprio nome in questo rigido panorama. Al di là delle terre colonizzate, bestie e giganti non avvezze alle aintrusioni della civiltà si annidano sulle colline e nei bochi, facendo carne morta degli incauiti e leggeenda degli arditi. Eppure nessuno può affermare di conoscere tutti i segreti di Varisia. Cosi recita l’intro del gioco. Ci troviamo nell’ambientazione/mondo, base, standard di advancedPF04 dungeons and dragons. Un mondo high-magic in cui è normale incontrare maghi, draghi, oggetti maledetti e armi magiche. Questo universo fantasy si presta bene per lo sviluppo delle meccaniche di gioco. Le località toccate dal gioco, così come i nomi dei personaggi non destano particolare interesse, essendo fra i tanti “nomi” presenti nel mondo di Pathfinder. L‘ambientazione fà il suo lavoro, dando a tutto il gioco una sua coerenza. Sicuramente le meccaniche potevano adattarsi anche ad altri mille brand senza risentirne, ma questa in particolare “gli calza” bene.

GRAFICA (7/10) MATERIALE (6/10).

La grafica delle carte è lasciata agli storici disegnatori della serie Pathfinder, gli stessi che hanno illustrato i manuali dei giochi di ruolo. Troviamo fra i questi nomi illustri come Wayne Reynolds, Diana Martinez e l’italianissimo MatteoPF07 Spirito. La grafica è curata, non c’è nulla da dire. Lo stile dei disegni varia a secondo del disegnatore, e quindi possiamo trovare alcuni ritratti di personaggi che sembrano vagamente dei fumetti, e altri personaggi con uno stile quasi realistico. Queste differenze si possono trovare anche per i disegni dei mostri e di alcuni oggetti. Personalmente la cosa non mi infastidisce, ma immagino possa non piacere a tutti. La grafica delle carte (testo e statistiche) è essenziale, lineare a volte non proprio chiarissima. Si vede chiaramente che nell’adattamento italiano/inglese alcuni spazi sono stati forzati per permettere di inserire più testo. I materiali sono nella media, si parla di sole carte (o quasi) di media grammatura, alcuni dadi e una scatola robusta e immensa, dato che deve poter ospitare tutte le numerose espansioni uscite sino ad ora. Visto il prezzo della scatola e le sue dimensioni, potrebbero aver inserito tranquillamente un tabellone di gioco (fra l’altro venduto a parte), che in un cardgame, aiuta sempre a tenere il tavolo più ordinato e a fornire un minimo di atmosfera. I materiali fanno il loro dovere ma nulla di più.

MANUALE e MECCANICHE DI GIOCO (7/10)

Il manuale è scritto in modo  chiaro, con tanti esempi e illustrazioni. Ho trovato la sua lettura particolarmente agevole e immediata. Le regole del gioco sono semplici e provo a illustrarvele brevemente. Prima di tutto il gioco si volge a campagne con personaggi che si evolvono e quadagnano esperienza. Prima della prima partita scegliete il vostro personaggio fra la rosa disponibile: guerriero umano, bardo halfling, elfa ladra, umano stregone ecc… e questo vi accompagnerà per diverse sessioni. Poi costituite il deck (seguendo i suggerimenti del manuale o a vostro piacere) prendendPF05o carte armi, seguace, magia armatura o oggetti magici. In ultimo prendete la scheda del personaggio scelto. Preparate il tavolo in base allo scenario/avventura che volete affrontare. Si posano delle locazioni (come indicato dallo scenario) delle tipologie più disparate, (la locanda, il cimitero, il collegio dei maghi, le grotte del terrore, il colle dei goblin, le paludi maledette e tante altre). In base alla locazione ponete vicino ad essa un mazzetto di carte, generato casualmente, costituito da mostri, trappole, armi e alleati, che in seguito mischio. In ogni locazione aggiungete un gregario e un antagonista, ovvero i cattivoni di turno. Il gioco consiste nel esplorare le locazioni, girando una carta per azione e affrontarne gli effetti sino ad arrivare a “mazzuolare” il famoso antagonista ovviamente diverso per ogni scenario (e qui abbiamo un vasto assortimento di villan come briganti, demoni, un lich, stregoni goblin, draghi e tanti altri). Naturalmente il gioco ha una durata, espessa sempre in trenta turni sia che si giochi in 1 che in 4. Se entro i trenta turni l’antagonista non è sconfitto, il gruppo perde e deve ripetere lo scenario. Se il gruppo sconfigge l’antagonista invece passa allo scenario successivo. Fra un avventura e l’altra è possibile “aggiustare” il proprio deck con le carte trovate durante l’avventura ed eventualmente scambiare carte con gli altri gioPF03catori. Questa meccanica di deckbuilding rende molto bene l’dea di crescita dei personaggi e effettivamente permette di modificare il vostro mazzo per trasformalo in una vera e propria macchina da guerra. L’alea permea il gioco, sotto ogni suo aspetto, si tirano tanti dadi, si pescano tante carte e alcuni scenari possono risultare molto difficili o molto facili a seconda di come vengono estratte le carte.

RIGIOCABILITA’ e LONGEVITA’ (7/10)

Trattandosi di un cardgame con meccaniche deckbuilding una buona parte della longevità è affidata all’uscita delle espansioni, che in questo caso sono diverse e per fortuna dai costi accessibili. I personaggi si evolvono e affrontano sfide sempre più difficili, invogliando ad avanzare nella storia, potenziarsi, uccidere mostri e potenziarsi ancora. Il rovescio della medaglia è che uno scenario superato, difficilmente verra rigiocato dallo stesso gruppo, portando questo a giocare le avventure in serie e a metterle nel dimenticatoio quelle passate. La scaPF06labilità non è il massimo. Ho provato il gioco da solo in due in tre e in quattro. Il numero ottimale è tre giocatori ma anche due non è male. Il quattro il downtime diventa eccessivo cosi come la confusione di carte al tavolo. Giocandolo in solitario ho notato che le meccaniche funzionano ugualmente molto bene, ma il divertimento ne risente. Personalmente non sono un fan dei giochi in solitario, ma per gli appassionati di questa tipologia, sicuramente Pathfinder card game può dare soddisfazioni.

CONSIDERAZIONI del Ninja:

Pathfinder card game, risulta divertente. In una serata si riescono a giocare anche due o tre partite consecutie ed è appagante vedere evolvere il proprio personaggio. L’alea permea fortemente il gioco, si tirano vere e proprie manate di dadi aggiungendo dei bonus per ottenere sempre risultati da equiparare a una determinata soglia . E’ piuttosto difficile stilare medie o fare delle previsioni che non siano approssimative. Mi sento di consigliare Patfinder il gioco di carte agli amanti del vecchio D&D act and slash e a tutti i giocatori che vogliono divertirsi senza per forza dover pensare ai massimi sistemi.

Pregi:

  • -Rievoca l’atmosfera delle vecchie avventure di D&D act and slash
  • –Meccaniche interessanti, semplici e immediate
  • –Sistema deckbuilding che ti permette di potenziare il tuo mazzo e conservarlo per tutta la campagna

Difetti:

  • -Alea a volte difficilmente governabile
  • –Le avventure giocate difficilmente vengono rigiocate.

Voto finale 6,8/10. Personalmente ho apprezzato molto il gioco, anche se mi rendo conto che non è un prodotto adatto a tutti. Boardgamegeek lo piazza in 102° posizione (ottima posizione) con un voto medio dei giocatori di 7,36/10. Immagino che Pathfinder sia il tipo di gioco molto american, per cui gli americani impazziscono.