Benvenuti e bentrovati. È doveroso per me cominciare questo articolo chiedendo scusa, perché la sua uscita sarebbe stata molto più opportuna un mese fa, infatti si è da poco chiusa la raccolta fondi per la realizzazione della versione italiana de “La Crociata Ninja“. Ero a conoscenza dell’imminente traduzione di questo gioco, ma l’organizzazione della raccolta mi è sfuggita praticamente fino agli ultimi giorni. Fortunatamente il progetto è riuscito ad andare in porto, e così ora posso presentarvelo.
Considerate che l’edizione italiana non è ancora disponibile, dovrebbe uscire in occasione di Modena Play, quindi i dettagli riguarderanno la versione in inglese della Third Eye Games.
La Crociata Ninja
Lingua : italiano (prossima uscita), inglese
Numero di pagine : 240
Costo : 30 € (presunto, dalla raccolta fondi), 14,99 $ (formato digitale, inglese)
Autori : Brandon Aten, Maggie Carroll, Danielle DeLisle, Darrell Hayhurst, John D. Kennedy, Eloy Lasanta, Guy Larke, Danielle Lauzon, Rucht Lilavivat
Editore : Alephtar Games
Ambientazione
Com’è facile intuire dal titolo questa ambientazione è ispirata al Sol Levante e alla figura dei ninja, più dal punto di vista cinematografico e narrativo, che non quello storico.
Nell’Impero Izou, teatro degli eventi, i ninja sono sempre esistiti, ed addirittura hanno contribuito alla sua creazione, ricoprendo un ruolo sociale ben definito, quello di “risolutori” in situazioni straordinarie. Questa coesistenza si è però interrotta a causa della crociata ninja, voluta dall’imperatore, a seguito dello sterminio della sua famiglia ad opera dei misteriosi assassini. Scopo di questa campagna militare è l’eliminazione sistematica dei responsabili del massacro e, per estensione di tutti i clan ninja, con ogni mezzo. Ai dieci grandi clan non è rimasta altra scelta se non cercare di superare (più o meno) le loro differenze e vecchi rancori per riuscire ad opporre una qualche forma di resistenza, riunendosi nella Coalizione di Loto. Questa è un’alleanza fragile, perché i conflitti e le lotte interne non sono sempre facili da dimenticare, soprattutto quando sono molto recenti.
Vale la pena approfondire un po’ sui clan, visto il loro ruolo centrale nella vicenda e che i personaggi provengono dalle loro fila. Ecco una breve descrizione di ognuno di essi, per la quale userò i nomi in inglese, visto che non conosco ancora la traduzione ufficiale: Bamboo Herbalist, medici geniali, sempre alla ricerca della sfida e del pericolo; Blazing Dancers, intrattenitori, noti per le loro esibizioni acrobatiche e per il controllo che esercitano sul fuoco; Grasping Shadows, più vicini all’idea tradizionale del ninja, in grado di manipolare il buio e le ombre; Hidden Strand of Fate, capaci di muovere il loro prossimo come fosse una marionetta, in senso figurato e non; Living Cronicles, storici, che portano nella loro mente
e sul loro corpo il sapere accumulato dai clan; Pack of the Black Moon, vivono in contatto con la natura, combattendo in coppia con i loro cani addestrati in maniera speciale; Recoiling Serpents, un tempo il clan più potente, ma ora decaduto, provetti nell’uso dei veleni; Virtuous Body Gardener, feroci guerrieri capaci di usare i propri tatuaggi come sorgente di potere; Warden of Equilibrium, mercanti alla ricerca dell’equilibrio e del profitto; Will of Iron, vagabondi solitari che viaggiano applicando la propria visione della giustizia; completano il quadro i ronin, ninja senza clan che compensano la mancanza di addestramento formale con la versatilità e l’improvvisazione.
Meccaniche
La creazione del personaggio usa un meccanismo di mio gradimento, ponendo il giocatore davanti a una serie di scelte che definiranno la storia del ninja e con essa anche le sue abilità, talenti e difetti. La personalizzazione è molto ampia, e alla fine del processo si ha la possibilità di intervenire ulteriormente con dei punti “liberi”. La contropartita è che per giocatori abituati ad esercitare un grande controllo su questa fase il processo può risultare frustrante, se non compreso appieno. Un ultima cosa riguardo i personaggi: non ci sono vere e proprie caratteristiche, queste ultime sono associate alle abilità, e come esse trattate.
La risoluzione dei test ricorda quella dei giochi della serie del Nuovo Mondo di Tenebra (praticamente è identica): utilizza un sistema a riserva di dadi (a 10 facce, unico tipo usato), dove la dimensione di quest’ultima è determinata dalla somma di due abilità (scelte in funzione dell’azione intrapresa). Il numero di successi ottenuti (7 o più sul singolo dado) viene confrontato con la difficoltà, e se il primo risulta maggiore si è riusciti nel proprio intento (la differenza è il margine di successo, nel caso sia rilevante).
Il combattimento, su cui è posta una certa enfasi, sfrutta questa meccanica, cercando un approccio realistico (compatibilmente al contesto) e al contempo fornendo un ampio spettro di scelte tattiche. Tali opzioni sono ulteriormente ampliate dalle arti marziali
(di fantasia, ispirate a “forme” animali) e dai jutsu, le tecniche sovrannaturali che permettono ai ninja di compiere le azioni mirabolanti per cui sono noti. Queste sono divise in 20 categorie in funzione dell’elemento, dello scopo a cui sono mirate o del clan che le usa. Esistono anche le regole per gestire avversari di poco conto che vengono affrontati in grande numero (i classici tirapiedi) e quelle per simulare ambienti non convenzionali (tipo il duello in caduta libera, o una schermaglia in una foresta di bambù), anche se queste ultime richiedono una certa dose di progettazione. Il sistema nell’insieme è bello, ma ho qualche perplessità riguardo alla sua velocità (comunque le riserve di dadi non diventano mai enormi, è insolito tirare più di 8 dadi).
Viene anche mostrato come poter rappresentare un viaggio non solo dal punto di vista narrativo, ma anche da quello delle regole, spingendo i giocatori a creare personaggi più completi.
È integrato un bestiario con più o meno tutto il necessario per giocare: animali tipici, i soldati imperiali, demoni, animali celestiali e quanto altro si può trovare. Tale precisazione può apparire superflua, ma ho visto titoli anche illustri in cui non è così (non considerando quelli dove il bestiario è a parte), come per esempio Warhammer fantasy seconda edizione (dove il bestiario è praticamente assente).
Chiude il manuale una piccola sezione dedicata al master con una serie di indicazioni utili, come trame, suggerimenti per svilupparle, sorgenti di ispirazione, e qualche utile espediente.
Votazione
Ambientazione : 8
Meccaniche : 8
Sostanza : 8
Voto complessivo : 8
Conclusioni
Per la mia generazione, così legata al contesto arti marziali-ninja credo che questo titolo sia una buona aggiunta al panorama ludico. È chiaro che il suo approccio non è realistico, ed è quanto di più lontano si possa immaginare dalle origini storiche. Le ispirazioni che mi sono saltate subito alla mente sono “Ninja Scroll” e “Basilisk” (per chi è pratico di anime e manga), anche se non si riduce solo a questo. Esplicito è infatti il volere dell’autore di lasciare ampio margine alle interpretazioni personali. Il sistema è solido, assomiglia ad altri più celebri, ma sono state inserite un numero tale di modifiche da conferirgli un suo perché. Alcune combinazioni di poteri-abilità-arti marziali possono apparire eccessivamente potenti, ma anche questo è deliberato. Le illustrazioni interne sono in bianco e nero, con una qualità sempre coerente ed in linea con la copertina (a volte forse anche meglio), e riescono ad evocare abbastanza bene lo “spirito” dell’ambientazione, senza far gridare mai al miracolo.
Concludo aggiungendo due cose: primo, esistono per il gioco originale un buon numero di supplementi (geografici, di approfondimento sull’impero, sui clan); secondo, esiste anche una prima edizione (solo in inglese), intitolata “Wu Xing, the Ninja Crusade” (con differenze principalmente meccaniche).
Alla prossima.