GRV spiegato a mia nonna | Introduzione

Mi sono avvicinato ai giochi di ruolo dal vivo grazie ad una buffa serie di eventi e senza che me ne rendessi conto sono diventati la mia passione. In questa rubrica cercherò di spiegare e raccontare – in maniera relativamente seria – che cosa significhi giocare di ruolo dal vivo in tutte le sue molte sfaccettature – dalla creazione del personaggio alla sua interpretazione, passando per lo spirito associativo e questioni più tecniche – soffermandomi in maniera particolare su come ciò venga vissuto da noi di Camarilla Italia.

Per questo primo articolo ho preso spunto da una conversazione avuta qualche mese fa con mia nonna di 91 anni, nata dalla sua curiosità verso quella strana cosa che di tanto in tanto mi fa viaggiare in giro per il paese.

  • Cos’è che vai a fare a Bologna?

Vado a giocare di ruolo, con i miei amici. È come il teatro dell’improvvisazione. Ogni giocatore interpreta un suo Personaggio, ma invece di prenderlo da un’opera già scritta è lui a crearlo, dandogli una storia, delle motivazioni e delle caratteristiche che lo rendono unico. Tutti questi personaggi rappresentano i protagonisti e vivono in un Mondo di fantasia che li porta ad interagire fra loro, in maniera più o meno pacifica, creando assieme una storia senza fine. Le comparse invece sono gestite dai narratori, che interpretano tutte le figure diverse dai personaggi, con vari gradi d’importanza.

  • Quanti è che siete?

Una cinquantina, anche di più. Ma in realtà noi siamo soltanto un piccolo gruppo di un’associazione più grande, diffusa in tutta Italia. La cosa divertente è che il Mondo di gioco è lo stesso, per cui quello che faccio io a Bologna ha importanza anche per quelli che giocano a Roma, e viceversa. Se voglio, per esempio, posso andare a Roma con il mio personaggio ed interpretarlo lì, ed allo stesso modo i ragazzi di Roma possono venire da noi a Bologna. Così ho anche una scusa per viaggiare e conoscere altra gente, che per quanto poco ha una passione in comune con me.

  • Hanno la tua età?

Partecipano tante persone diverse, ci sono studenti giovani ma anche professori e gente che lavora in generale, alcuni sono anche sposati ed hanno dei figli, altri partecipano addirittura con tutta la famiglia! Non c’è un regola, basta avere voglia di divertirsi ed il fuoco nel cuore che ti spinge a far qualcosa con passione. Chiunque potrebbe partecipare, anche tu se volessi.

  • Ma esattamente, che cosa fate…?

Recitiamo! Cercando di rimanere fedeli a come abbiamo deciso di giocare. Per esempio il mio personaggio ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale, è una persona estremamente vendicativa con una morale personale molto forte, ma ha anche un certo gusto per l’umorismo caustico. Ha un rivale, è il personaggio di un mio amico, che la guerra l’ha fatta ma si è defilato piuttosto in fretta ed è molto meno rigido del mio, ma con la lingua altrettanto tagliente, se non di più. Tante volte il gioco consiste nel far nascere dal nulla delle accese discussioni su questioni anche banali che inevitabilmente si trasformano in veri duelli di dialettica, fatti di insulti velati e minacce sottintese.

  • E vi divertite?

Molto, anzi moltissimo. È il bello di smettere di essere sé stessi per momento e diventare qualcun’altro, anche se soltanto per gioco. È il brivido della scoperta, di non sapere cosa aspettarsi dagli altri e rischiare la vita senza rischiarla davvero. Poi c’è il gusto di stare assieme, di passare da un’accanita discussione coi coltelli fra i denti e ridere di gusto nel giro di un momento, quando il gioco finisce e quello che sino a prima era il tuo più acerrimo nemico torna ad essere la persona con la quali condividi ore di divertimento.

  • Ma vi menate?

No nonna, no! Una delle regole fondamentali è nessun contatto fisico, per evitare che qualcuno si faccia male, e poter giocare tranquilli. Certo, a volte la storia ti porta a mettere in scena dei duelli o delle risse, ma sono tutte mediate. L’esito viene deciso prima, ed i partecipanti mimano le mosse, soltanto per fare spettacolo. Sì, lo so che io porto una spada, ma è una questione estetica, non la sfodero mai. Quasi mai. Non spesso.

  • E chi vince?

Vincono tutti, e non vince nessuno. Immagina il gioco come la vita reale. Ti fissi degli obbiettivi ed usi le tue capacità e le tue risorse per raggiungerli, ma lungo strada incontri per forza degli ostacoli che devi affrontare. A volte riesci a superarli, altre li  aggiri, altre ancora sei costretto a cambiare direzione. Poi nel Mondo ci sono altre persone con i loro obbiettivi, e spesso sono loro gli ostacoli più rognosi. Qualche volta riesci a batterli, ed allora prosegui, mentre altre sono loro a fregarti, e tocca a te fare un passo indietro. Alla fine, la vita continua, e se proprio va male ed il personaggio muore se ne crea un altro, e da lì si ricomincia.


Con questo si conclude il primo di quella che sperò sarà una lunga e divertente serie di appuntamenti. Se avete qualche domanda oppure il desiderio di vedere trattato un argomento particolare sentitevi pure liberi di scriverlo nei commenti e farò il possibile per accontentarvi.

Per ora un augurio di una Lunga Notta e, sino al nostro prossimo incontro, INVICTUS IMPERAT!