Giochiamo a… This war of mine

Ciao a tutti e ben tornati sulle pagine di questo blog, oggi riprendo a parlare di boardgame e come mio solito di un titolo con precise caratteristiche: una forte componente narrativa e la possibilità di essere giocato in solitario.

 

This War of Mine (TWOM) è il boardgame tratto da un famoso videogioco di 11 Bit studios in cui dovremo guidare un piccolo gruppo di sopravvissuti a una guerra, in una città assediata  e fortemente ispirata a Sarajevo durante il conflitto in Bosnia ed Erzegovina.

 

La prima e forte caratteristica è che come giocatori saremo calati nei panni di comuni civili, niente gesta eroiche quindi, ma solo il pericoloso incedere del tempo mentre tenteremo con ogni mezzo di sopravvivere un altro giorno.

 

This War of mine è caratterizzato da una forte componente gestionale, che mette in campo tantissimi fattori:

 

  • organizzare e migliorare il rifugio,
  • gestire le risorse come cibo e medicine e non di meno,
  • prendersi cure dei sopravvissuti attraverso una serie di status come tristezza, ferite e malattie.

Il secondo punto saliente del gioco è la componente di storia, che grazie a un libro pieno di mini capitoli da leggere durante la partita, porterà in campo tutte le vicissitudini della guerra, spesso con scelte molto dure e drammatiche e sopratutto decisamente realistiche. Non a caso, il gioco ha un sistema a colori che permette nel caso di giocatori particolarmente emotivi, di eliminare possibili scene che potrebbero urtare troppo la sensibilità.

 

In una delle nostre partite, abbiamo letto un ricordo di uno dei sopravvissuti durante il suo turno di guardia al rifugio. Il senso di colpa per aver convinto un’amica a non partire prima dell’arrivo della guerra  e la consapevolezza che probabilmente sia morta per questo motivo ha creato un attimo di coinvolgimento davvero forte,

 

Seguendo un diario che passerà a turno di mano a ogni giocatore, in pieno stile read and play, This War of Mine ci permette di iniziare subito a giocare dopo un veloce set up, anche se nella prima partita bisogna mettere in conto un discreto downtime per leggere tutte le FAQ che ogni diversa fase di gioco porta in campo. Nel complesso però, tutto fila liscio e con pochi dubbi se ci si ferma bene a ragionare e leggere il diario.

E ora veniamo al pezzo forte, che feeling porta in gioco?

Dal lato del coinvolgimento, TWOM fa davvero un lavoro eccellente, tutte le situazioni e le scelte che ci verranno proposte sono molto coinvolgimenti e tematiche, tra richieste di aiuto, interventi militari e altro, per davvero sembrerà di essere calati nel contesto di un conflitto armato e più di una volta ci troveremo a empatizzare e anche riflettere su ciò che davvero stiamo affrontando. Da questo lato ho trovato TWOM davvero eccellente.

Dal lato prettamente ludico invece:

TWOM presenta una serie di limiti e difetti che vanno accettati, quasi come un atto di fede, per godere appieno di questo titolo che il regolamento stesso definisce, un generatore di storie. Nello specifico: nonostante le tantissime opzioni e scelte possibili il gioco è estremamente aleatorio e punitivo, la dove in certi momenti ti illude con una perfetta e coinvolgente pianificazione, una singola carta evento o impatto con la realtà sbagliata può davvero rovinare interi turni di gioco con forse troppa facilità.

Il gioco è difficile, molto difficile, ma di quel tipo di avversità in certi casi fuori dal potere decisionale dei giocatori è che spesso cala impietosa senza guardare in faccia a nessuno.

Come la guerra.

 

La nostra ultima partita si è conclusa con la morte di due su tre personaggi dopo aver calpestato una mina,che è semplicemente saltata fuori pescando una carta. Certo potevamo lasciare il malcapitato lì e scappare, ma abbiamo provato a salvarlo con il risultato di perdere due membri del gruppo anziché uno… 

 

Nonostante come giocatore io sia molto esigente in termini di gameplay, in TWOM ha prevalso l’emozione e il coinvolgimento che riesce a generare, unito al senso di sfida di volercela fare fino all’ultimo. Accettando l’ineluttabilità di certe situazioni e buttandosi a capofitto negli eventi, TWOM può essere davvero coinvolgente e un’esperienza diversa dal solito, sia in solitario che con qualche compagno di gioco, confrontandosi e riflettendo sulle scelte da compiere.

Segnalo l’esistenza di un gruppo Facebook dedicato al gioco, molto attivo dove trovare consigli e altri appassionati di TWOM.

In chiusura mi sento di consigliare TWOM, preso atto dei suoi potenziali difetti, se siete disposti a mettere il focus sugli eventi e sulla storia da vivere, TWOM vi colpirà come un pungo allo stomaco.

 

Menzione all’ottima traduzione fatta da Pendragon games studio e alla componentistica bella e  di ottima qualità.

Nota; queste impressioni di gioco sono frutto di alcune partite, il gioco presenta una modalità avanzata con una mappa dedicata e degli scenari extra. Appena avrò possibilità di provarli credo che tornerò a parlare di questo gioco che sicuramente merita di essere approfondito con cura.

Alla prossima!