Olimpiadi ed Esports: saranno all’altezza?

Salve a tutti!

Nel periodo di agosto, pieno di vacanze e caldo torrido, ho dedicato un po’ di tempo alla visione di qualche campionato di DotA 2, Hearthstone e altri giochi a livello competitivo. Così, nei momenti di pausa, mi sono imbattuto in un articolo che aggiungerò a fondo pagina. Argomento trattato: Gli E-Sports diverranno mai una disciplina Olimpionica nei prossimi anni? Secondo l’articolo entreranno a far parte delle olimpiadi nel 2024 in Francia. Ma non tutti sono d’accordo. Si possono catalogare come veri sport?

È necessario analizzare il gioco sotto certi aspetti; due in particolare: quanto successo ha la sua scena competitiva e quale livello di abilità richiede. Per alcuni giochi si organizzano campionati, ma il loro livello di abilità richiede al massimo l’uso del pollice e di qualche dito. Oppure può verificarsi il caso in cui giochi pieni zeppi di strategia e abilità non abbiamo mai avuto la giusta audience che meritano; e forse le olimpiadi sarebbero il perfetto trampolino di lancio.

 

La scena competitiva degli E-sports è simile a quella di molti altri sport, sebbene vi siano diversi tratti per cui i primi si contraddistinguono. Sicuramente i protagonisti sono i giovani. Il proplayer di DotA 2 Danil Ishutin, con il nickname di Dendi, vinse al The International 3 del 2013 (e io lo vidi in tutta la sua bravura!) un milione di dollari, diventando uno dei milionari più giovani. Il clima che si respira è quello di novità e passione, poiché per ragazzi con massimo 25 anni, passare dal PC della propria cameretta a quello di un campionato è una forte realizzazione. Riuscirebbe l’ambiente degli E-sports ad adattarsi a quello delle Olimpiadi, in cui i meccanismi sono molto più complessi e rischierebbero di contaminare quell’atmosfera di spensieratezza con un’eccessiva dose di serietà. Riuscirebbero poi i media a trattare sul serio il fenomeno? Passando dalle trasmissioni su Twitch alle reti televisive si consegnerebbe l’argomento dei videogiochi anche a telecronisti che sono abituati a commentare lo sci di fondo! D’altro canto esistono molti commentatori famosi nella scena videoludica che non aspettano altro che posizionarsi sulla sedia, davanti a uno schermo, commentando una partita nel bel mezzo delle olimpiadi. Sarebbe per loro una grandissima opportunità per una carriera da non sottovalutare.

Parlando di abilità, invece, si può ben notare che gli E-sports non richiedono nulla di capacità fisiche, ma bensì mentali. Molti giochi sono competitivi perché la partita è vinta grazie a logica, strategia e gioco di squadra. Mi trovo in disaccordo sull’ammissione di alcuni giochi dove, non solo si simulano sports che nella realtà ci sono già alle olimpiadi, ma l’abilità richiesta è quella di smuovere un controller per quasi due orette. Un’ottima categoria sarebbero i MOBA e gli FPS, tra cui DotA 2, League of Legends, Heroes of the Storm, Counter Strike e Overwatch. Questi sono giochi dove gli obiettivi sono molteplici e la necessità di lavorare di squadra si bilancia con l’abilità del giocatore singolo. Gli atleti nelle altre discipline fanno grandissimi sforzi fisici per poter raggiungere il podio, e negli E-sports, quello che non è possibile fare a livello fisico si deve fare a livello mentale. Dunque andrebbe fatta una forte selezione di giochi dove l’impegno è pari a quello di un lanciatore del peso o di un velocista. Una medaglia d’oro deve essere sicuramente guadagnata!

 

 

La mia paura non è che gli E-sports non siano pronti ad accogliere le Olimpiadi, ma nettamente il contrario. In ogni caso attenderemo con ansia il 2024! Vi lascio il link dell’articolo e vi auguro una fine serena dell’estate.

Adios!

https://www.foxsports.it/2017/08/10/esports-giochi-olimpici-parigi-se-ne-discute/