L’intervista del Ninja a… Giacomo Santopietro per Sir Chester Cobblepot.

Ninja: Ciao Giacomo, è un piacere averti qui sulle pagine del blog della Torre Nera. Per chi ancora non lo conoscesse, Giacomo Santopietro è il team principal di Sir Chester Cobblepot (www.sirchestercobblepot.com) la casa di produzione di giochi che fa della cura dei propri prodotti il suo marchio di fabbrica e che ha realizzato diversi titoli fra cui Letters from Whitechapel e Kingsport Festival. Puoi raccontare ai nostri lettori qualche cosa di più sulla azienda di cui fai parte?

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il logo Sir Chester Cobblepot

Giacomo: Sir Chester Cobblepot è il marchio principale con cui ci presentiamo al mercato internazionale del gioco, quello che viene definito “intelligente” oppure più sommariamente “in scatola”, come recita lo spot di una importante azienda multinazionale. Dirigo un gruppo di professionisti che producono giochi, ma che molti faticano a riconoscere come NON editori. I giochi da tavolo, prima di essere editati, cioè stampati e confezionati per poter essere distribuiti e immessi nel mercato, devono essere prodotti: come avviene per i film o i “dischi” musicali che sono opere molto complesse perché richiedono lavorazioni articolate con il coinvolgimento di tante persone per lunghi periodi di tempo che collegano l’atto creativo dell’autore al prodotto commerciale dell’editore. Io e le persone che lavorano “con” e “per” me facciamo questo: trasformiamo buone idee in ottimi prodotti. Spesso, le dimensioni del mercato in cui operiamo semplificano questa filiera produttiva passando dall’idea al prodotto “finito” in pochi passaggi, nascondendo (o ignorando) la necessità di competere in un mercato sempre più globale e, piano piano, sempre più acculturato.

Ninja: Visitando il vostro sito, vedo che avete all’attivo diversi titoli, divisi in linea rossa, linea blu e verde. In cosa si differenziano queste “linee” oltre che nel colore? 🙂

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Letters from Withe Chapel, permette di giocare gli eventi accaduti attorno alla misteriosa figura di Jack lo squartatore.

Giacomo: I primi Cobblepot Games sono nati con una “vocazione”: divertire attraverso la Storia e la Letteratura!. Con questa immagine ci siamo fatti conoscere e, perché no, apprezzare dal mercato internazionale. Quando i clienti hanno cominciato a riconoscerci era importante non tradire la loro fiducia così duramente conquistata, allargando la produzione verso altri segmenti di mercato. Non essendo editori e distributori dei nostri prodotti, e volendo mantenere la promessa di “giochi di qualità” che recita il nostro marchio, era importante fare chiarezza e mostrarsi ai giocatori in modo trasparente. Un gioco della linea rossa, porta il nome Sir Chester e possiede tutte le caratteristiche che ci hanno contraddistinto fino a oggi: ricerca storica accurata, cura dei particolari e la massima aderenza tra le ambientazioni scelte e le meccaniche di gioco che le supportano. Quando abbiamo cominciato a selezionare idee di gioco diverse, family game e party game per fare un esempio, ho pensato di chiamare in causa un “giovane” Cobblepot. Il nostro studio grafico ha elaborato così la linea azzurra sui campeggia uno Young Cobblepot, meno serioso ma già sicuro di sé. Nessuna rinuncia in fatto di qualità e tutto il resto. Quando l’attività ludica e professionale del nostro autore di punta, Gabriele Mari, ha raggiunto livelli importanti, è stato necessario creargli uno spazio “verde” dedicato al gioco dal punto di vista educational e teaching. Così nasce la Professor Cobblepot: qualche capello bianco in più, ma tanta, tantissima esperienza su temi importanti. Gabriele è team manager di questa divisione che oggi somiglia molto a un centro di ricerca e sviluppo. Non abbiamo, al momento, progetti commerciali in cantiere, ma una grande volontà per affrontare “situazioni” usando il gioco come principale strumento. Non so dove questa esperienza ci porterà, ma sento che è una cosa importante da fare, e mi sto rendendo conto quanto sia appagante. Oggi vogliamo semplicemente dire: se avete bisogno del “professore” chiamatelo. Insieme verificheremo se abbiamo le risposte che state cercando.

Ninja: Veramente interessante l’idea del “Professor Cobblepot educational e teaching”. Penso sia un ottima iniziativa. Insegnare ai nostri figli, mediante il gioco, è uno dei successi formativi che tutti ci auguriamo di riuscire a ottenere.

Fra i vostri titoli che maggiormente apprezzo posso citare, Kingsport Festival, che trovo veramente divertente. Avete in previsione espansioni o qualche “addon” per questo titolo?

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Kingsport Festival, uno dei miei titoli preferiti.

Giacomo: Sia Andrea Chiarvesio che Gianluca Santopietro sono talmente tanto creativi che non sappiamo più dove mettere le loro idee riguardo agli sviluppi ulteriori che il progetto Kingsport può avere. Abbiamo già prodotto diverso materiale che rilasciamo alle fiere a cui partecipiamo, oppure che mettiamo disponibili a download gratuito attraverso la rete. La componentistica di questo titolo è stata concepita proprio per poter permettere continui “innesti” e modifiche: le schede delle Divinità, le carte degli Investigatori e degli Incantesimi, le tessere dei Luoghi, ecc. Abbiamo già pronte le regole per inserire un sesto giocatore, ma le idee viaggiano a una velocità diversa dalle possibilità di investimento degli editori. Invitiamo comunque i giocatori a manifestarci direttamente le loro necessità, in modo da farci capire sotto quale forma soddisfare le loro richieste e come indirizzare la creatività dei nostri autori. Entro la fine del 2016 l’ambientazione di Kingsport Festival si arricchirà del gioco di carte (in Italia edito sempre da Giochi Uniti). Stessa filosofia ma in un gioco completamente nuovo, per una fascia di mercato diversa.

Ninja: Noto che avete una attenzione particolare per le versioni elettroniche dei vostri giochi. Immagino che comunque sia un’operazione piuttosto complessa fare il porting digitale di un gioco in scatola. Ci puoi raccontare un po’ come avviene?

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Waterloo Enemy Mistakes™ vi renderà protagonisti di un capitolo cruciale della storia europea. Vi consegna il comando degli eserciti in campo, avrete il privilegio di mettervi nei panni di grandi generali.

Giacomo: Abbiamo creato con diversi programmatori esterni unastruttura in grado di produrre queste applicazioni. L’obiettivo primario è fornire al giocatore un prodotto che fornisca la medesima esperienza di gioco del progetto cartaceo. Queste versioni digitali non sono “videogames” ma adattamenti digitali, ideali per giocare in assenza o nell’impossibilità di persone da mettere attorno allo stesso piano di gioco. Queste applicazioni non hanno la volontà di sostituirsi al piacere di trovarsi e condividere la passione: nulla è meglio di un compagno di gioco. Quindi il lavoro più laborioso è digitalizzare la capacità di intrattenere i giocatori. Tutto il resto, invece, è già predisposto perché vengono utilizzati tutti gli elementi caratteristici della produzione cartacea. Va evidenziato, oltre al lavoro dei programmatori, quello del musicista (Salvatore Gualtieri) che arricchisce l’esperienza di gioco con colonne sonore straordinarie.

Ninja: Sicuramente, il mercato si sta muovendo nella direzione del “digitale”, pensi che in un futuro le versioni elettroniche possano rimpiazzare le care e vecchie scatole di cartone?

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Un altro titolo digitale a marchio “Sir Chester Cobblepot”

Giacomo: A mio parere il mercato dovrà inevitabilmente andare incontro alle trasformazioni e alle esigenze di modernità che la società richiede. La musica oggi è più diffusa nonostante il vinile non sia più il supporto principale; la cinematografia ha già attraversato diverse tappe (chi si ricorda più delle videocassette?): il gioco da tavolo dovrà aspettare il suo turno. Noi ci sentiamo pronti ad affrontare i cambiamenti (abbiamo già collaborato con aziende leader su studi di progetti tecnologicamente avanzati) ma crediamo che ci sia ancora tutto il tempo per continuare ad apprezzare le care vecchie scatole di cartone, purché la qualità dei loro contenuti non ci faccia sperare che il futuro arrivi prima del tempo…

Ninja: Parliamo un pò dei vostri progetti futuri! Da diverse fonti in internet e come mi avete confermato voi al Play 2016, siete riusciti a ottenere da Marco Alberto Donadoni i diritti per i grandi giochi italiani degli anni 80. Titoli del calibro di Zargo’s Lords e Odissey (NdNinja: sono titoli che mi hanno iniziato al gioco in scatola e che hanno riempito la mia adolescenza). Avete ottenuto un grande successo! Ma come dice l’Uomo Ragno (visto che la Marvel ultimamente va’ di brutto, infiliamola anche qui! 🙂 ) “da un grande potere derivano grandi responsabilita’!” Come state affrontando l’operazione di “lifting” di questi titoli? A che punto siete?

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Se avete giocato questo titolo, probabilmente avrete qualche capello bianco 🙂

Giacomo: Stiamo lavorando a questo progetto con la cura e l’attenzione che si riserverebbe al restauro di un dipinto di Leonardo Da Vinci. Non abbiamo acquisito l’eredità della International Team con la presunzione che sia “roba vecchia”, ma nutriamo il rispetto che si ha con un’opera del passato che deve essere riportata in vita con il suo antico splendore. È un processo pieno di insidie e crediamo che non si debba avere fretta: non vogliamo specularci e, sopratutto, non vorremmo sbagliare l’approccio. Attraverso la rete, gli appassionati ci stanno fornendo importanti esperienze, che sono state accumulate in trent’anni di storia di questi giochi, fatte di tante partite giocate come nessun team di playtesting potrebbe mai fare. Solo quando tutto sarà pronto andremo sul mercato, non un giorno prima; ora abbiamo superato un terzo del tragitto che ci aspetta. Ma il merito dei traguardi già conseguiti è dei giocatori come te che ci sostengono.

Ninja: Oltre ai progetti di Marco Alberto Donadoni, quali sono le vostre future uscite, su cosa state lavorando?

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“Nella Tela del ragno” un avventura horror ready to play tutta da vivere.

Giacomo: Dopo la pubblicazione di Raccontami una Storia, il primo gioco Young Cobblepot editato da Fantasy Flight Games (Asmodée Nord America) e Pendragon Game Studio (in Italia) è nata ufficialmente la linea blu lungo la quale aspettano tanti bei progetti di molti promettenti autori italiani, tra cui c’è anche un vostro concittadino e associato. Ha già collaborato con noi con un’avventura digitale (Nella Tela del Ragno, disponibile per il download su App Store qui il link), ora sta lavorando alla produzione di un gioco di carte estremamente divertente e irriverente, legato ancora una volta al mondo del gioco di ruolo: il titolo sarà Dungeon Chronicles.

Ninja: Dato che sei nel settore del gioco da diverso tempo, ti va di fare qualche considerazione sulla nuova “golden age” che il gioco da tavolo sta attraversando? Secondo te quali sono i fattori che spingono questo fenomeno?

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Raccontami una Storia, grande successo di Gabriele Mari. Il gioco è attualmente in distribuzione nei supermercati CONAD ed è ottenibile tramite raccolta punti.

Giacomo: Il mondo ha dovuto affrontare (e sta ancora lavorando per uscirne) una crisi economica davvero importante: il nostro settore è piccolo e offre una formula di intrattenimento sana ed economica. La soglia di ingresso (nel bene e nel male) di questo mercato è bassa e i fenomeni commerciali e culturali dei decenni scorsi hanno sdoganato dei modelli comportamentali che una volta erano sconosciuti alle masse e, dove venivano a contatto, erano considerati strani e bizzarri. Dopo il cinema, la musica e i libri, l’onda del grande mare dell’intrattenimento gonfia anche verso le rive del piccolo continente dei giochi da tavolo. Una ondata può anche provocare danni se, dove si abbatte, non ci sono protezioni: percepisco, in questo momento una “offerta” superiore alla “domanda” e una “fretta” nel fare le cose figlia sempre più delle mode passeggere e stagionali. Credo che troppe aziende si stanno sostenendo con più prodotti di quelli che effettivamente servono al mercato. Credo che i giochi debbano arrivare a costare meno perché sono più diffusi, non perché valgono meno, a discapito della qualità di gioco, della longevità, della rigiocabilità, dei componenti e così via. Giocatori esperti, come se ne trovano in Associazioni come la Torre Nera, non devono affrettarsi a recensire giochi superficialmente, ma devono selezionare, scavando in profondità, nel mercato alla ricerca dei prodotti migliori così da fare conoscere le eccellenze, che sono poche ma che ci sono. A mio parere bisogna ancora preoccuparsi di divulgare questo passatempo e di promuoverlo cercando nuovi amici e creando nuovi giocatori, facendoli uscire di casa, allontanandoli dai computer, per condividere il vero divertimento, quello di vincere una partita guadagnata con una buona strategia e un po’ di fortuna. Se poi si è perduto, ci si consola facendosi pagare una bevuta.

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Callpsible D, gli ultimi minuti del Titanic, sempre della linea rossa.

Ninja: Trovo molto interessante la tua lettura del “mondo dell’intrattenimento” e concordo pienamente con te. Tutto quello che solo una decade fa era “nerd o geek” oggi è il motore trainanete di molti settori. Concordo anche sulla tua argomentazione inerente una “superofferta” del mercato dei giochi in scatola, ho quasi l’impressione che il mercato voglia portare il consumatore ad un “usa e getta” anche in questo settore.

Tornaimo all’inervista. Raccontaci qualche cosa di te. So che oltre a essere produttore, autore e revisore sei anche un giocatore! Quale è il tuo genere di giochi preferito e cosa stai giocando ultimamente? Quanto e come giochi?

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Giacomo in uniforme “Sir Chester Cobblepot” 😉

Giacomo: Giocando per lavoro diventa difficile conciliarlo nel tempo libero: anche i cappelletti tutti i giorni non vanno bene! 😉 Tutte le settimane presiedo una serata di playtest con i miei collaboratori. Un’altra serata alla settimana, invece, la dedico agli amici con i quali non lavoro: gioco i giochi da tavolo che mi sarebbe piaciuto produrre (per esempio Splendor per citare uno degli ultimi che apprezzo molto) oppure gioco “di ruolo”. Sono stato un assiduo ed esperto giocatore di carte (più o meno collezionabili) e quello che ricordo con più soddisfazione è il Trono di Spade LCG di cui sono stato Campione Nazionale.

Ninja: Giacomo, è stato un vero piacere poter fare questo articolo con te e ti ringrazio per aver accettato la mia richiesta. Prima di salutarci vuoi segnalare qualche link o dare qualche ulteriore informazione al nostro pubblico?

Giacomo: Visitate il nostro SITO UFFIALE che a breve sarà completamente rinnovato, seguiteci su tutti i principali social network (siamo praticamente su tutti i maggiori), ma cosa più importante non smettete di giocare e di trasmettere la vostra passione.

Ninja: Grazie tante ancora Giacomo per la tua disponibilità e colgo l’occasione per salutare tutti gli altri membri dello staff Sir Chester Cobblepot!

Giacomo: Grazie alla Torre Nera per l’opportunità e auguro a tutti i vostri lettori e gli associati buon gioco!